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Data: 25/12/2014 10:30:00 - Autore: Marina Crisafi Sempre in tema di giustizia sotto l'albero, la Cassazione si è occupata di recente di una vicenda riguardante una mamma milanese che aveva lasciato la figlioletta di 4 anni in auto per andare a fare lo shopping natalizio, annullando la sentenza della Corte d'Appello di Milano che l'aveva assolta dal reato di abbandono di minore. Per la quinta sezione penale della Suprema Corte (sentenza n. 42254/2014) la donna non poteva farla franca per aver lasciato “per un periodo di tempo non trascurabile, in condizioni di abbandono” la minore che era venuta a trovarsi in una situazione “potenzialmente rischiosa”, data la sua tenera età, l'orario serale, le temperature in atto e la circostanza che non avesse indosso neanche il giubbotto. La bimba, infatti, chiusa in macchina per circa un'ora in preda alle lacrime e all'agitazione era stata notata dai passanti, i quali accortisi che la stessa non era accudita da nessuno avevano chiamato le forze dell'ordine che l'avevano soccorsa. Così, la S.C. “rimproverando” i giudici di secondo grado per non aver preso in considerazione tutti questi elementi, ha accolto il ricorso del Procuratore generale di Milano contro il verdetto di assoluzione della donna emanato per mancanza della “consapevolezza dell'abbandono”, considerato che la ragione principale non era abbandonare la bambina al proprio destino bensì punirla per non averle obbedito di seguirla nello shopping natalizio. Fatto decisivo per i giudici di piazza Cavour anche l'atteggiamento della donna che, di ritorno all'auto, avendo trovato un assembramento di gente, tra cui vigili e ambulanza, anziché preoccuparsi della bambina aveva subito reagito con rabbia per la rottura del finestrino della macchina. Vai alle pronunce più significative della giurisprudenza sul Natale |
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