|
Data: 22/01/2015 11:00:00 - Autore: Marina Crisafi
Si chiama “Hacker's
List” ed è un sito web dove domanda e offerta di lavoro si incontrano. Dove
sta la novità? Non certo nel metodo, ormai ampiamente diffuso sul web, ma nella
tipologia di lavoro richiesto: il sito
mette in collegamento, infatti, gli hacker
con i potenziali clienti. Perché, come scrivono gli stessi creatori sul
sito “prima o poi chiunque ha bisogno di
hackerare qualcosa”.
Così chi ha bisogno di introdursi nel profilo Facebook
del fidanzato, eliminare un post “scomodo” da un blog, modificare i voti scolastici,
introdursi in un account e-mail o accedere ai database di un'impresa
competitor, potrà inserire la sua
richiesta su Hacker's List e
assoldare un pirata informatico a pagamento.
Il portale è suddiviso, infatti, in diverse categorie,
e dopo aver individuato quella attinente alla specifica esigenza di “violazione”
che si intende commettere, si inserisce la personale domanda, attendendo la
risposta dei vari hacker di turno. A quel punto, il cliente, sceglierà il “professionista” che ritiene più soddisfacente,
anche in base al prezzo e alla
disponibilità e pagherà, per i servigi ricevuti, l'importo concordato,
variabile da un dollaro a migliaia di dollari in base alla “complessità” dell'operazione
richiesta.
Il tutto, sebbene eticamente “ambiguo”, è
apparentemente legale. Il sito, lanciato nel novembre scorso e registrato in
Nuova Zelanda, è “protetto” da rigorosi termini e condizioni da sottoscrivere
in fase di registrazione, nelle quali si
proibisce l'utilizzo del servizio per operazioni illegali.
Anche se la maggior parte delle richieste degli utenti
comprende l'introduzione in account privati, e, quindi, operazioni del tutto
illegali, non si può stabilire quali vengano prese effettivamente in
considerazione dagli hacker presenti sul portale (circa 70), perché le transazioni avvengono in forma
rigorosamente anonima. Come anonime restano le identità dei fondatori del
sito.
Intanto, però, in barba ad ogni profilo di legalità,
sul sito si moltiplicano le richieste degli utenti, già superiori alle 400, alla ricerca di potenziali hacker.
Tra l'altro, Hacker's List non è l'unico intermediario
del settore. Negli Stati Uniti, ad esempio, esistono vere e proprie linee
telefoniche, con tanto di centraliniste ad hoc, dedicate ai servizi di
hackeraggio. E la cosa non può che fare
riflettere.
|
|