Di Laura Tirloni - Da
sempre, diritto e letteratura sono legati da un rapporto strettamente
interconnesso. A dimostrazione di ciò troviamo, oltre alle opere,
anche le biografie di importanti giuristi, noti scrittori e filosofi.
Per fare qualche esempio, Seneca e Cicerone, come si sa, erano
entrambi avvocati; letterati, filosofi, e uomini di stato come
Bacone, Tommaso Moro e Montesquieu, possedevano tutti una
preparazione giuridica.
Ma
anche il grande Dickens aveva trascorsi come garzone di studio e
cronista giudiziario; così come, più avanti, il poeta Wallace
Stevens, Jorge Amado o l'autore di Madama Butterfly - John Luther
Long - erano tutti giuristi.
Volendo
rimanere in Italia, gli scrittori Francesco Galgano e Salvatore Satta
sono entrambi legati al mondo del diritto. Senza tralasciare i
protagonisti di alcuni filoni letterari molto popolari oggi, come i
legal thriller.
E'
possibile affrontare lo stretto rapporto esistente tra diritto e
letteratura, ponendo l'accento sulle tematiche giuridiche presenti
nelle numerose opere letterarie: come avviene ad esempio per le
opere di Cervantes, Rabelais, Balzac, Shakespeare, Tolstoi, Dickens,
Dostoesvskij, Hugo, Kafka o Gide, per citarne solo alcuni.
Oppure
si può incentrare la riflessione sul "diritto come
letteratura", procedendo all'approfondimento delle regole di uno
dei generi letterari appartenenti alla sfera giuridica (dalla
monografia, al testo normativo, dall'articolo, all'atto di parte o
al provvedimento giudiziale).
Se
poi vogliamo, vi è anche (e almeno), un terzo approccio, che è
quello storiografico, ossia quello legato alla ricostruzione del
contesto sociale, culturale e professionale all'interno del quale un
fenomeno giuridico si è generato e in seguito sviluppato, creando
parallelismi tra quest'ultimo e opere letterarie appartenenti al
medesimo periodo storico.
Vediamo ora alcune importanti citazioni sulle leggi, il diritto e gli avvocati provenienti dal mondo della letteratura e da quello più strettamente giuridico:
" Che vuol dire «grande avvocato»? Vuol dire avvocato utile ai giudici per aiutarli a decidere secondo giustizia, utile al cliente per aiutarlo a far valere le proprie ragioni. Utile è quell'avvocato
che parla lo stretto necessario, che scrive chiaro e conciso, che non
ingombra l'udienza con la sua invadente personalità, che non annoia
i giudici con la sua prolissità e non li mette in sospetto con la
sua sottigliezza: proprio il contrario, dunque, di quello che certo
pubblico intende per «grande avvocato».” - Piero
Calamandrei
“Io
affermo che un individuo che infrange una legge che la sua coscienza
gli dice essere ingiusta, e che volentieri accetta la pena del
carcere in modo da svegliare la coscienza della comunità sulla sua
ingiustizia, sta in realtà esprimendo il più alto rispetto per la
legge”. - Martin
Luther King
“Con
cattive leggi e buoni funzionari si può pur sempre governare. Ma con
cattivi funzionari le buone leggi non servono a niente.” - Otto
von Bismarck
“Inutile
la chiarezza, se il giudice, vinto dalla prolissità, si addormenta.
Più accetta la brevità, anche se oscura: quando un avvocato parla
poco, il giudice, anche se non capisce quello che dice, capisce che
ha ragione”. - Piero
Calamandrei
“Se
un fatto viene narrato da un solo testimonio, ci si crede senza
troppe esitazioni. Queste nascono quando l'avvenimento viene narrato
da due o più testimoni, le loro dichiarazioni si contraddicono
sempre e sono spesso incompatibili fra di loro”. - Anatole
France
“Quel
che non cambia è una caratteristica di questo mestiere: l'avvocato
non decide, ma consiglia le decisioni altrui: non giuoca, ma assiste
al gioco... è uno spettatore di prima fila alla recita della
commedia umana...In certi momenti si sente forse attore lui stesso:
la sua consulenza determina le decisioni dei protagonisti, ne diventa
parte integrante. Ma poi vi sono, inevitabilmente, altri momenti, nei
quali subentra la frustrazione di non poter decidere, perché il
cliente agisce, come è suo diritto, in maniera autonoma” - Piero
Ottone
“Assai
spesso i giudici, per la tendenza che ogni uomo sente di proteggere i
deboli contro i forti, sono tratti senza accorgersene a favorire
quella parte che è difesa peggio: un difensore inesperto può fare
talvolta, se trova un giudice di cuore generoso, la fortuna del suo
cliente”. - Piero Calamandrei
“Disse
il cliente nello scegliersi il difensore: «Eloquente e furbo: ottimo
avvocato!» Disse il giudice nel dargli torto: «Chiacchierone e
imbroglione: avvocato pessimo!».” - Piero
Calamandrei
"L'uomo di legge pensa sempre di essere più distinto e più potente di quanto non sia." - Goethe
“Debbo
gran parte dei miei successi in tribunale al fatto che ero sempre
pronto a concedere agli avvocati miei avversari sei punti per
guadagnare il settimo, se il settimo era il più importante”. - Abraham
Lincoln
“L'avvocato
deve sapere in modo così discreto suggerire al giudice gli argomenti
per dargli ragione, da lasciarlo nella convinzione di averli trovati
da sé”. - Piero
Calamandrei