Data: 28/01/2015 17:00:00 - Autore: Marina Crisafi
Un
via libera sofferto, mentre in aula
scoppiava una delle consuete bagarre che accompagnano ormai ogni voto, quello dell'Italicum a Palazzo Madama.
Il
sì è arrivato nel pomeriggio di ieri con 184 voti a favore, 66 contrari e 2
astenuti, segnando il definitivo strappo della minoranza dem dal resto della
coalizione, visto che in 23 hanno deciso di non partecipare allo scrutinio.
Il
ddl di riforma della legge elettorale
(n. 1385) ora si incammina a passo deciso verso
Montecitorio dove dovrà ottenere l'approvazione definitiva, ormai slittata
a dopo le elezioni per il Colle e, probabilmente, ad aprile.
In
base al testo licenziato da palazzo Madama, che dovrà ancora superare lo
scoglio della Camera, dove si preannuncia un altro braccio di ferro, ecco come funzionerà la riforma elettorale:
-
Soglia di sbarramento del 3%
Il
sistema dell'Italicum è su base proporzionale (numero dei seggi in proporzione
ai voti ricevuti) con soglia di sbarramento. Per essere eletti alla Camera, i
partiti dovranno raggiungere un numero di voti tale da superare infatti la
soglia del 3%;
-
Premio di maggioranza 40%
Confermato
il premio di maggioranza (di 340 seggi su 630) per la lista (e non più per la
coalizione) che ottiene il 40% dei consensi (in luogo del 37% previsto in
precedenza).
Se
nessuno raggiunge tale risultato, si andrà al ballottaggio tra i primi due.
- Capilista
bloccati e preferenze
Tra
le polemiche confermata anche la scelta della scheda elettorale con i capilista
bloccati (che, a prescindere dalle preferenze espresse, saranno in ogni caso i
primi eletti in quella lista) e della possibilità di esprimere due preferenze,
suddivise per genere.
- Clausola di
salvaguardia
Anche
se sarà approvata ad aprile, secondo le migliori intenzioni dell'esecutivo, la
riforma entrerà in vigore a partire dal mese di luglio 2016, come stabilisce, appunto, la “clausola di salvaguardia”.
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