Data: 05/02/2015 15:00:00 - Autore: Briciole di diritto
A cura dell'Avv. Barbara Pirelli del Foro di Taranto; email: barbara.pirelli@gmail.com

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Immagine di copertina: opera d'arte di Patrizia Poli- Asti-
Qui di seguito 26 notizie flash sulle sentenze più significative di questi ultimi giorni.
Tra queste: che succede se l'udienza inizia prima dell'orario previsto; e se un padre si autoriduce l'assegno di mantenimento?; E poi: chi deve autenticare la firma nel caso di procura rilasciata da chi si trova all'estero? 

1. Mantenimento alla ex moglie che lavora.
Con questa pronuncia la Corte di Cassazione ha chiarito che la ex moglie ha comunque diritto all'assegno di mantenimento, da parte del marito, anche se ha un proprio stipendio ed abbia acquistato beni di lusso come una automobile o uno scooter.
Nella vicenda in questione gli Ermellini hanno dato ragione ad una ex moglie che si era vista negare dalla Corte di Appello di Roma il diritto all'assegno di mantenimento in quanto secondo il ragionamento seguito dalla corte territoriale la donna percepiva uno stipendio di 1200 euro, era assegnataria della casa coniugale di proprietà dei genitori del marito, era  intestataria di titoli, ed inoltre aveva acquistato anche una macchina e uno scooter.
La Corte invece ha dato ragione alla donna ritenendo che l'assegno di mantenimento andava corrisposto in considerazione della rilevata disparità economica con l'ex marito, quindi, nonostante i propri redditi la donna comunque non poteva avere un tenore di vita analogo a quello tenuto durante il matrimonio.
Corte di Cassazione sentenza n. 1154 del 22 gennaio 2015

2. Mobbing.
Il mobbing è "quell'insieme di comportamenti che tendono a emarginare un soggetto dalla società di cui esso fa parte, tramite violenza psico-fisica protratta nel tempo" (V: Il mobbing nei diversi contesti sociali).
La vittima viene, emarginata, criticata e a volte le vengono affidati compiti dequalificanti oppure viene spostata da un ufficio all'altro. In ogni caso i possibili comportamenti che possono integrare una fattispecie di mobbing sono davvero tanti.
La Cassazione ora ha precisato che non può parlarsi di mobbing tutte le volte in cui il dipendente venga destinato a svolgere "compiti accessori."
Di conseguenza non può ravvisarsi responsabilità del datore di lavoro se il lavoratore non è collaborativo, infatti, in una "struttura lavorativa di piccole dimensioni" il personale ha un organico limitato ed è dunque tenuto a rispondere a diverse incombenze. 
Corte di Cassazione sentenza n. 1258 del 23 gennaio 2015

3. Locazione.
L'inquilino che conduce in locazione un immobile e' tenuto sempre a pagare i canoni di locazione e non può arbitrariamente autoridursi o sospendere il canone di locazione se l'immobile subisce modeste infiltrazioni di acqua.
Il peggioramento delle condizioni di vita, dovute all'umidità e alla muffa, non giustificano l'inadempienza dell'inquilino che per far valere le sue ragioni potrà invece tutelarsi diversamente.
Nel caso di specie, peraltro, i vizi lamentati, consistenti in infiltrazioni di umidità, non impedivano il godimento del bene ma ne limitavano in misura minima l'uso. 
Corte di Cassazione ordinanza n. 1317 del 26 gennaio 2015

4. Maxirisarcimento ad un ragazzo che si è visto sospendere la patente per aver dichiarato di essere gay.
Questa storia e' davvero singolare e vede come protagonista un ragazzo che durante la rituale visita di leva aveva fatto "coming out" dichiarando di essere gay; questa dichiarazione gli costo' la sospensione della patente.
Il ragazzo ha poi citato in giudizio i Ministeri delle infrastrutture e della difesa ritenendo di aver subito un danno(di circa 500 mila euro) perché  c'era stata una violazione della privacy ed era stato quindi vittima di un comportamento omofobo.
In appello l'entità del risarcimento del danno veniva ridotta da 100mila a 20mila euro perché secondo la corte territoriale l'illegittima diffusione dei dati sull'identità sessuale era rimasta circoscritta a un ambito assai ristretto. 
La Cassazione, invece, ha cassato con rinvio per riquantificare al rialzo la cifra a titolo di risarcimento.
Corte di Cassazione sentenza n. 1126 del 22 gennaio 2015.

5. Assegno di mantenimento in favore del figlio.
Con questa pronuncia la Corte di Cassazione precisa che non è penalmente responsabile il padre che si autoriduce l'assegno di mantenimento in favore del figlio se comunque allo stesso  non mancano i mezzi di sussistenza.
Nella vicenda in questione un uomo era stato condannato a pagare  500 euro di multa per aver violato gli obblighi di assistenza familiare. Secondo l'assunto difensivo non si trattava di una ipotesi di mancato adempimento di obbligo alimentare bensì di una corresponsione ridotta dell´assegno alimentare fissato dal giudice, l'uomo infatti invece di versare 800 euro, così come stabilito dal giudice, versava 550 euro mensili.
La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell'uomo sostenendo che: " ai fini della configurabilità del reato previsto dall´articolo 570, comma secondo, n. 2, c. p., nell´ipotesi di corresponsione parziale dell´assegno stabilito in sede civile per il mantenimento, il giudice penale deve accertare se tale condotta abbia inciso sulla disponibilità dei mezzi economici che il soggetto obbligato è tenuto a fornire ai beneficiari, tenendo inoltre conto di tutte le altre circostanze del caso concreto, ivi compresa l´oggettiva rilevanza del mutamento di capacità economica intervenuta, in relazione alla persona del debitore, mentre deve escludersi ogni automatica equiparazione dell´inadempimento dell´obbligo stabilito dal giudice civile alla violazione della legge penale."
In definitiva l'aspetto da valutare e' se con l'autoriduzione dell'assegno il figlio sia rimasto sprovvisto dei mezzi di sussistenza.
Corte di Cassazione sentenza n. 46854 del 13 novembre 2014 

6. Nullità del matrimonio.
La nullità del matrimonio non può essere dichiarata se la convivenza e' durata per più di tre anni;nella vicenda in argomento un coniuge conveniva in giudizio l'altro davanti alla Corte di Appello di Perugia per sentir dichiarare nel nostro ordinamento l'efficacia della sentenza emessa dal Tribunale Ecclesiastico Regionale Umbro che dichiarava la nullità del matrimonio contratto tra le parti per incapacità al consenso da parte del marito. 
La Corte di Appello rigettava la domanda e dello stesso avviso e' stata la Cassazione che ha ricordato che la sentenza del Tribunale ecclesiastico non può ottenere la "delibazione" da parte dello Stato italiano se c'è stata una lunga convivenza dei coniugi.
Secondo le Sezioni Unite la durata della convivenza viene individuata nel triennio dalla celebrazione del matrimonio che si ricollega non alla disciplina matrimoniale ma a quella adozionale (art. 6 L. n. 184 del 1983) secondo cui coloro che richiedono l'adozione di minori devono essere tra loro coniugati da almeno un triennio, anche se in tale periodo potrebbe computarsi pure una convivenza more uxorio, anteriore, senza soluzione di continuità, al matrimonio.
Corte di Cassazione sentenza n. 1621 del 28 gennaio del 2015

7. Volantino diffamatorio.
Il reato di diffamazione può essere commesso anche attraverso la divulgazione di un volantino se le parole riportate nello stesso risultino offensive.
Nel caso in questione si trattava di uno stampato elettorale e l'autore del volo atono aveva cercato di difendersi sostenendo di aver semplicemente esercitato il diritto di critica in realtà nel volantino si parlava di "diffusa illegalità " sia nei confronti del candidato sindaco sia nei confronti della sua famiglia.
Corte di Cassazione sentenza n. 3557 del 26 gennaio 2015

8. Non si configura la diffamazione se un un magistrato viene definito una «toga rossa» Questa storia giudiziaria si attiva in seguito ad un ricorso presentato da un pm che chiedeva di ottenere un risarcimento per essere stato definito in un libro, dedicato alla storia della lotta armata italiana,  " toga rossa.
A parere del magistrato la definizione di "toga rossa" aveva un contenuto diffamatorio.
Il Tribunale di Milano gli aveva dato ragione riconoscendogli un risarcimento di circa 5 mila euro ma la Corte di Appello aveva ritenuto la locuzione per nulla denigratoria o dispregiativa semmai l'espressione "toga rossa" aveva una accezione positiva perché indicava "l'atteggiamento di un magistrato inquirente che non si ferma alle apparenze e che gode di una coscienza tranquillamente fiera".
La Cassazione ha rigettato il ricorso sostenendo che la ricostruzione dei giudici della Corte d'Appello fosse "correttamente argomentata e priva di vizi logici» .
Corte di Cassazione sentenza n. 1435 del 2015

9. Nullità del conto corrente.
Tutti i contratti che i clienti sottoscrivono con la propria banca prevedono sempre la forma scritta mentre non è assolutamente contemplata la forma orale che determinerebbe quindi la nullità del contratto.
Una recente pronuncia della Corte di Appello di Napoli precisa altresì che il contratto tra il cliente e la banca deve contenere anche la sottoscrizione di un funzionario delegato dalla banca diversamente il contratto e' nullo.
Questo tipo di nullità non può essere sanata neppure con l'invio periodico degli estratti conto a casa del correntista senza che questi faccia alcuna opposizione. 
Corte di Appello di Napoli sentenza del 19 dicembre 2014

10. Immobile acquistato con i soldi donati dai genitori.
Con una sentenza di qualche tempo fa(Cassazione sentenza n. 21494 del 10 ottobre 2014) la Suprema Corte aveva stabilito che non rientra nella comunione ma rimane di proprietà esclusiva dell'acquirente il bene immobile acquistato con i soldi regalati dai genitori(si verifica in queste ipotesi la c.d. " donazione indiretta".)
Con una pronuncia di ieri la Cassazione fa però una precisazione sostenendo che se i genitori danno al figlio/a una piccola parte della somma necessaria per acquistare l'immobile   lo stesso ricade nella comunione dei coniugi se la somma donata sia irrilevante rispetto al prezzo finale.
In questi casi, dunque, in caso di separazione il bene andrà venduto e il ricavo sarà diviso equamente tra i coniugi.
Corte di Cassazione sentenza n. 1630 del 28 gennaio 2015

11. Procura alla liti rilasciata all'estero.
Da chi deve essere autenticata la procura alla liti rilasciata all'estero?  
Una pronuncia del Tribunale di Modena precisa che: " la sottoscrizione della procura alle liti rilasciata all'estero non deve essere semplicemente legalizzata ma autenticata da notaio o da altro pubblico ufficiale(ad es. un pubblico ufficiale del consolato)  autorizzato dalla legge dello Stato estero ad attribuirle pubblica fede.
Logica conseguenza e' che l'avvocato italiano della parte residente all'estero, che in Italia sia interessato a dei contenziosi giudiziari, non può autenticare la firma  in ragione del fatto che il "potere di autenticazione"non si estende oltre i limiti del territorio nazionale.
Tribunale di Modena sentenza n. 1193 del 24 luglio 2012

12. Furto di un telefonino.
Nell'ipotesi in cui, all'interno di un esercizio commerciale, venga effettuato il furto di un cellulare o di un altro bene mobile sotto l'occhio delle telecamere il furto deve considerarsi consumato, anche se poi il ladro venga fermato dalla sorveglianza.
Infatti, il momento consumativo del furto coincide con l'acquisita disponibilità della cosa anche se per un periodo brevissimo.
Dunque, e' assolutamente irrilevante la circostanza che la refurtiva venga recuperata attraverso l'intervento di terzi.
Corte di Cassazione sentenza n. 3742 del 27 gennaio 2015

13. Cartelle esattoriali annullate.
Una pronuncia di qualche giorno fa, emessa dal Giudice di Pace di Roma, ha annullato delle cartelle esattoriali perché il comune non aveva effettuato in modo corretto la notifica del verbale di contestazione.
Nel caso di specie e' stata annullata una cartella esattoriale notificata da Equitalia con riferimento ad una sanzione amministrativa irrogata dal Comune di Roma; il verbale di contestazione non era stato notificato correttamente ai sensi dell'art. 140 c.p.c.
In buona sostanza in sede di giudizio di opposizione a cartella l'amministrazione comunale non aveva fornito la prova di aver compiuto tutti gli adempimenti prescritti ai sensi dell'art. 140 c.p.c.(affissione dell'avviso di deposito e inoltro della raccomandata a.r. per il caso di irreperibilità del soggetto destinatario).
Giudice di Pace di Roma sentenza n. 166 del 7 gennaio 2015

14. Riduzione dell'assegno di mantenimento.
Per poter ottenere la riduzione dell'assegno di mantenimento il coniuge obbligato deve dimostrare di aver subito una riduzione del patrimonio.
Nella vicenda in questione un uomo era stato licenziato e per due anni aveva cercato inutilmente di trovare un'altra occupazione lavorativa; la Corte di Appello non aveva accolto le doglianze dell'uomo mentre i giudici di legittimità hanno ritenuto che la perdita del lavoro e l'impossibilità di trovarne fosse un valido motivo per chiedere la riduzione dell'assegno anche in considerazione del fatto che, nell'arco di due anni, l'uomo aveva conseguentemente depauperato il proprio patrimonio.
Corte di Cassazione ordinanza n. 21670 del 14 ottobre 2014

15. Orario inizio udienza.
L'udienza deve avere inizio nell'orario prestabilito e mai prima; a precisarlo e' una pronuncia della Cassazione con cui è stato ricordato che integra ipotesi di nullità assoluta (art. 179 c.p.p.)anticipare l'udienza rispetto all'ora fissata nel decreto di citazione.
Corte di Cassazione sentenza n. 3849 del 27 gennaio 2015

16. Esposto disciplinare.
Il cliente che ritenga di essere stato vittima di condotte deontologicamente scorrette, da parte dell'avvocato al quale si è rivolto, può proporre un esposto o segnalazione al competente Consiglio dell'Ordine forense.
Il cliente infatti può esercitare il proprio diritto di critica purché la libertà di esprimere il proprio pensiero non sfoci in dichiarazioni diffamatorie; e' necessario, infatti,  
che le accuse abbiano un fondamento o perlomeno che l'accusatore sia incolpevolmente (anche erroneamente) convinto di quanto afferma.
Corte di Cassazione sentenza n. 41479 del 2014

17. Le tasse si pagano anche in periodo di crisi.
Chi attraversa una crisi finanziaria non può utilizzare questa circostanza come pretesto per non pagare regolarmente le tasse deve invece dimostrare di aver fronteggiato i debiti utilizzando anche risorse personali come la casa di abitazione oppure cercando di tamponare l'emorragia finanziaria chiedendo prestiti bancari.
Proprio la Cassazione a Sezioni Unite con la sentenza n. 37424 del 2013 ricorda che: " non può essere invocata, per escludere la colpevolezza, la crisi di liquidità del soggetto attivo al momento della scadenza del termine lungo, ove non si dimostri che la stessa non dipenda dalla scelta di non far debitamente fronte alla esigenza predetta ".
L'illiquidita' può essere considerata incolpevole solo in alcuni casi:
a) l'aver ritenuto di privilegiare il pagamento delle retribuzioni ai dipendenti, onde evitare dei licenziamenti;
b) l'aver dovuto pagare i debiti ai fornitori, pena il fallimento della società;
c) la mancata riscossione di crediti vantati e documentati, verso la clientela e spesso nei confronti dello Stato.
Corte di Cassazione sentenza n. 1725 del 2014

18. Lesioni personali gravi.
Come diceva Charlie Chaplin: " un giorno senza un sorriso è un giorno perso".
Ma spesso il sorriso può spegnersi proprio per la perdita accidentale o traumatica di alcuni denti.
La perdita di un dente non solo pregiudica l'aspetto estetico della persona ma giuridicamente rappresenta una lesione grave.
In queste ipotesi deve applicarsi l'aggravante dell'indebolimento di un organo in caso di avulsione completa di un dente. 
In simili ipotesi e' assolutamente irrilevante il fatto che il dente possa comunque essere riposizionato attraverso l' applicazione di una protesi dentaria.
NOTA:
Art. 583 c.p.
La lesione personale è grave e si applica la reclusione da tre a sette anni:
1) se dal fatto deriva una malattia che metta in pericolo la vita della persona offesa ovvero una malattia o un'incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per un tempo superiore ai quaranta giorni;
2) se il fatto produce l'indebolimento permanente di un senso o di un organo 
3) se la persona offesa è una donna incinta e dal fatto deriva l'acceleramento del parto
La lesione personale è gravissima, e si applica la reclusione da sei a dodici anni, se dal fatto deriva:
1) una malattia certamente o probabilmente insanabile 
2) la perdita di un senso
3) la perdita di un arto, o una mutilazione che renda l'arto inservibile, ovvero la perdita dell'uso di un organo o della capacità di procreare  ovvero una permanente e grave difficoltà della favella 
4) la deformazione, ovvero lo sfregio permanente del viso 
Corte di Cassazione sentenza n. 4177 del 28 gennaio 2015

19. Contratto di mediazione.
Il mediatore non ha alcun diritto alla provvigione tutte le volte in cui l'affare venga comunque concluso senza che il suo apporto sia stato determinante.
Dunque, se il mediatore ha preso parte alle trattative ma in seguito le parti siano pervenute alla conclusione dell'affare senza l'intervento del mediatore quest'ultimo non ha diritto alla provvigione perché tutte le iniziative intercorse tra le parti non sono riconducibili all'originario intervento del mediatore.
Corte di Cassazione sentenza n. 1120 del 22 gennaio 2015

20. Coltivazione domestica di marijuana.
Perché la coltivazione di marijuana sia penalmente punibile e' necessario che la stessa si concretizzi in una attività  tecnico-agraria o imprenditoriale quindi deve avere una certa estensione sulla superficie di terreni, particelle catastali, locali destinati all'ammasso; ne consegue che la coltivazione domestica non può essere considerata reato.
Nella vicenda in questione le forze di polizia trovavano all'interno di una abitazione 
 quattro piante di marijuana; una pianta si trovava in un vaso in giardino e altre tre, ciascuna nel suo vaso, sul davanzale della finestra.
Durante la perquisizione non venivano ritrovate ne' lampade ne' altri strumenti d'illuminazione che potessero accelerare la coltivazione; le piante peraltro erano esposte alla luce del sole come qualsiasi pianta ornamentale.
Tutte queste circostanze hanno fatto pensare ad una coltivazione domestica e non certamente finalizzata allo spaccio.
Tribunale di Cremona sentenza del 10 ottobre 2013

21. Somministrazione idrica.
Nel contratto di somministrazione idrica la clausola che preveda la sospensione dell'erogazione dell'acqua, nell'ipotesi del mancato pagamento di due fatture, non può considerarsi vessatoria.
E' ovvio che prima di procedere alla sospensione dell'erogazione del servizio l'ente erogatore e' tenuto ad inviare un preavviso con cui si intima il pagamento entro quindici giorni dal ricevimento della comunicazione.
Tribunale di Bari pronuncia del 16 dicembre 2014

22. I ristoranti devono avere le oliere regolarmente etichettate.
Con la legge n. 161 del 2014, le cui prescrizioni sono in vigore dal 25 novembre scorso, sono state introdotte delle modifiche circa le "Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini”.
In pratica tutti i ristoranti, bar e pizzerie sono obbligati a predisporre sulle tavole oliere regolarmente etichettate e che abbiano il tappo antirabocco.
In buona sostanza sarà più facile monitorare l'origine dell'olio servito in tavola; l'olio sarà servito in bottiglie dotate di tappo per evitare allungamenti con prodotti che non hanno nulla in comune con il prodotto originario.
Trasgredire queste regole comporta multe salate fino a 8mila euro e conseguente confisca dei prodotti.
L'olio d'oliva dovrà essere presentato in contenitori etichettati in conformità alla normativa vigente, inoltre, dovrà essere provvisto di un sistema di protezione che non ne permetta il riutilizzo dopo  l'esaurimento  del contenuto originale indicato nell'etichetta.
Circolare n. 8 del 13 gennaio 2015 -Polizia Municipale di Torino -

23. Creazione di discarica abusiva.
Mancano pochi mesi all'arrivo dell'estate e prima che cominci la balneazione le spiagge vanno ripulite dai rifiuti trasportati dal mare come alghe, meduse e altri materiali.
Ma bisogna fare attenzione perché nel ripulire la spiaggia si può creare una discarica abusiva se le operazioni di recupero e stoccaggio dei rifiuti vengano effettuate senza rispettare le normative in materia di tutela ambientale.
Quindi tutto il materiale organico ritrovato sulle spiagge deve essere smaltito correttamente per evitare di creare delle discariche abusive, in particolare lo smaltimento e' corretto se la posidonia(pianta acquatica) o le meduse:
– vengono interrate sul posto;
– non subiscono alcun tipo di trattamento e di trasporto;
– non vengono accorpate ad altri materiali di natura non organica.
Logica conseguenza e' che viene a crearsi una discarica abusiva se questi materiali vengano  miscelati o interrati con altri rifiuti.
Corte di Cassazione sentenza n. 3943 del 2015

24. Pagamento del TFR.
Nell'ipotesi in cui il datore di lavoro non abbia corrisposto il TFR al lavoratore quest'ultimo 
può ottenere le prestazioni del Fondo di garanzia presso l'INPS anche se l'azienda non sia in concreto soggetta a fallimento.
Casi simili possono verificarsi tutte le volte in cui l'azienda non abbia le dimensioni previste dalla legge o il credito sia esiguo. 
In conclusione il lavoratore può chiedere il pagamento del TFR al Fondo  di garanzia quando sia stata infruttuosa una procedura di esecuzione forzata, bisogna però provare che l'azienda non abbia altri beni  aggredibili con l'azione esecutiva.
Corte di Cassazione sentenza n. 1607 del 28 gennaio 2015

25. Difetto di funzionamento del PCT.
Con questa pronuncia il Tribunale di Milano ha precisato che nel caso di cattivo funzionamento del PCT la parte può essere autorizzata al deposito in formato cartaceo.
Il giudice potrà valutare il difetto di funzionamento ad esempio appurando se, nella stessa giornata in cui si lamenta il cattivo funzionamento, siano o non pervenute altre identiche istanze.
Va rammentato che ai sensi dell'art. 16-bis, comma IV, d.l. 179/2012 come mod. in l. 221/2012 e succ. mod., il presidente può autorizzare il deposito degli atti con modalità non telematiche quando i sistemi informatici del dominio giustizia non sono funzionanti e sussiste una indifferibile urgenza.
Tribunale di Milano, nella persona della dott.ssa N. Dell'Arciprete, pronuncia del 12 gennaio 2015

26. Giudice di Pace di Afragola.
Con questa sentenza il Giudice di Pace di Afragola ha chiarito che spetta al danneggiato provare l'entità del danno subito attraverso la consulenza  tecnica di ufficio medico-legale.
Di conseguenza se il danneggiato si rifiuti ingiustificatamente di sottoporsi alla consulenza questo atteggiamento sarà rilevante ai fini dell'onere della prova.
Nel caso in questione gli attori avevano rifiutato di sottoporsi agli accertamenti 
 senza addurre alcuna giustificazione nè provare un legittimo impedimento.
In questo modo non hanno consentito al giudice di accertare la natura delle lesioni  e la loro quantificazione. 
Questo atteggiamento  costituisce comportamento processuale valutabile ai fini dell'art.116 cpc .”
NOTA: art.116 c.p.c.
Il giudice deve valutare le prove secondo il suo prudente apprezzamento, salvo che la legge disponga altrimenti.
 Il giudice può desumere argomenti di prova dalle risposte che le parti gli danno a norma dell'articolo seguente, dal loro rifiuto ingiustificato a consentire le ispezioni che egli ha ordinate e, in generale, dal contegno delle parti stesse nel processo .
Giudice di Pace di Afragola sentenza del 24 ottobre 2014
 

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