Data: 16/02/2015 12:50:00 - Autore: Briciole di diritto
Cari colleghi il 14 febbraio scorso la mia rassegna "Briciole di Diritto" (un archivio con oltre 1000 sentenze in breve) ha compiuto un anno ed ho voluto cogliere l'occasione per lanciare un mio nuovo progetto che si chiama: " tour turistico nel  diritto". Obiettivo del progetto e' quello di far conoscere i provvedimenti emessi dai diversi tribunali d'Italia che diversamente rimarrebbero sconosciuti; allo stesso tempo questa iniziativa potrebbe agevolare i contatti tra noi colleghi creando un nuovo canale per eventuali domiciliazioni.
I colleghi che fossero interessati a partecipare a questa iniziativa possono segnalare al mio indirizzo email (barbara.pirelli@gmail.com) eventuali provvedimenti favorevoli che abbiano profili giuridici interessanti.  Per consentire una più rapida conversione del provvedimento in pagina html è consigliabile inviare i provvedimenti in formato .doc e non in PDF.
I provvedimenti segnalati saranno pubblicati insieme a una breve sintesi con l'indicazione (se lo desiderate) dei vostri recapiti e della vostra disponibilità ad accettare domiciliazioni. 
In altri casi il provvedimento sarà inserito nella rassegna "Briciole di Diritto" con l'indicazione del vostro indirizzo email per consentire, a chi desidera ottenere il provvedimento per esteso, di contattarvi direttamente.
Sono convinta che in entrambi i casi questa iniziativa potrà consentire a noi tutti di entrare in contatto con colleghi in varie località d'Italia e di aprire così un nuovo canale non solo per favorire uno scambio di domiciliazioni ma anche (perché no?) per trovare nuove amicizie e magari conoscere le reciproche località di appartenenza.
Grazie in anticipo a tutti per quanto vorrete fare.
Avv. Barbara Pirelli
BRICIOLE DI DIRITTO - A cura dell'Avv. Barbara Pirelli del Foro di Taranto; email: barbara.pirelli@gmail.com
Immagine di copertina: opera d'arte di Elisabetta Piersanti- Roma -
Seconda settimana di febbraio.
Questa settimana: delibera condominiale annullata per eccesso di potere; la guida in stato di ebbrezza" può essere contestata anche a chi gira 'allegramente' in bicicletta; chi non paga l'IRAP non commette reato.
Ed ancora: e' reato di violenza assistita far presenziare i figli alle violenze sul coniuge; l'attribuzione al figlio del cognome del padre che lo riconosce dopo molti anni; chiarimenti sui criteri di calcolo dell'assegno di mantenimento e molto altro...
Qui di seguito 46 notizie flash sulle sentenze più significative di questi ultimi giorni.


1.  Anche la fidanzata può chiedere il risarcimento nel caso di morte del compagno.
Con questa pronuncia la Cassazione chiarisce che anche la fidanzata, non convivente, può avanzare richiesta di risarcimento del danno nell'ipotesi in cui il proprio fidanzato rimanga vittima di un incidente stradale.
Infatti, per prossimi congiunti" devono intendersi tutti quei soggetti danneggiati iure proprio che abbiano avuto un saldo e duraturo legame affettivo con la vittima.
Il risarcimento del danno e' giustificato proprio dalla lesione della situazione affettiva che rende  risarcibili le conseguenze pregiudizievoli che ne siano derivate indipendentemente dall'esistenza di rapporti di parentela o affinità giuridicamente rilevanti.
In definitiva perché si possa chiedere il risarcimento del danno non bisogna provare che ci sia stata una convivenza con la vittima ma che con la stessa vi sia stato un legame affettivo molto forte e di considerevole durata.
Corte di Cassazione sentenza n. 46351 del 10 novembre 2014

2. Pagamento del TFR.
Nell'ipotesi in cui il datore di lavoro non abbia corrisposto il TFR al lavoratore quest'ultimo 
può ottenere le prestazioni del Fondo di garanzia presso l'INPS anche se l'azienda non sia in concreto soggetta a fallimento.
Casi simili possono verificarsi tutte le volte in cui l'azienda non abbia le dimensioni previste dalla legge o il credito sia esiguo. 
In conclusione il lavoratore può chiedere il pagamento del TFR al Fondo  di garanzia quando sia stata infruttuosa una procedura di esecuzione forzata, bisogna però provare che l'azienda non abbia altri beni aggredibili con l'azione esecutiva.
Corte di Cassazione sentenza n. 1607 del 28 gennaio 2015

3. Difetto di funzionamento del PCT.
Con questa pronuncia il Tribunale di Milano ha precisato che nel caso di cattivo funzionamento del PCT la parte può essere autorizzata al deposito in formato cartaceo.
Il giudice potrà valutare il difetto di funzionamento ad esempio appurando se, nella stessa giornata in cui si lamenta il cattivo funzionamento, siano o no pervenute altre identiche istanze.
Va rammentato che ai sensi dell'art. 16-bis, comma IV, d.l. 179/2012 come mod. in l. 221/2012 e succ. mod., il presidente può autorizzare il deposito degli atti con modalità non telematiche quando i sistemi informatici del dominio giustizia non sono funzionanti e sussiste una indifferibile urgenza.
Tribunale di Milano, nella persona della dott.ssa N. Dell'Arciprete, pronuncia del 12 gennaio 2015

4. Giudice di Pace di Afragola.
Con questa sentenza il Giudice di Pace di Afragola ha chiarito che spetta al danneggiato provare l'entità del danno subito attraverso la consulenza  tecnica di ufficio medico-legale.
Di conseguenza se il danneggiato si rifiuti ingiustificatamente di sottoporsi alla consulenza questo atteggiamento sarà rilevante ai fini dell'onere della prova.
Nel caso in questione gli attori avevano rifiutato di sottoporsi agli accertamenti  senza addurre alcuna giustificazione nè provare un legittimo impedimento.
In questo modo non hanno consentito al giudice di accertare la natura delle lesioni  e la loro quantificazione. 
Questo atteggiamento  costituisce comportamento processuale valutabile ai fini dell'art.116 cpc .”
NOTA: art.116 c.p.c.
Il giudice deve valutare le prove secondo il suo prudente apprezzamento, salvo che la legge disponga altrimenti.
Il giudice può desumere argomenti di prova dalle risposte che le parti gli danno a norma dell'articolo seguente, dal loro rifiuto ingiustificato a consentire le ispezioni che egli ha ordinate e, in generale, dal contegno delle parti stesse nel processo.
Giudice di Pace di Afragola sentenza del 24 ottobre 2014

5. Delibera condominiale annullata per eccesso di potere.
Davvero interessante e' questa pronuncia del Tribunale di Lecco che ha annullato una delibera condominiale perché assunta con eccesso di potere; in pratica affronta il caso di quelle delibere prese solo nell'interesse di pochi condomini che in genere  rappresentano un numero elevato di millesimi.
Va ricordato che non esiste alcuna norma che consente l'annullamento di una delibera se non vi è un vizio formale; nel caso di specie il giudice ha ritenuto che la delibera fosse stata assunta a maggioranza di pochi condomini verificandosi quindi un eccesso di potere.
In particolare era stato nominato nuovamente un amministratore ritenuto inadeguato perché aveva ingenerato diversi contenzioni giudiziari esponendo il condominio a continui esborsi legali.
In sede di impugnativa di una delibera condominiale il giudice può valutare solo se la delibera violi una legge o un regolamento mentre il giudice non può sindacare sulle ragioni di opportunità o di convenienza che hanno indotto l'assemblea ad assumere quella decisione.
In un solo caso il merito può essere sindacato dal giudice ed è proprio quando l'assemblea ha deliberato con eccesso di potere.
Tribunale di Lecco sentenza n. 701 del 2014

6. Chi non paga l'IRAP non commette reato.
Di norma chi non paga le tasse risponde penalmente ma ciò non accade se il contribuente non paga l'IRAP; dunque non pagare l'imposta regionale sulle attività produttive non comporta alcuna responsabilità penale perché l'IRAP non può considerarsi effettivamente una imposta sui redditi.
In buona sostanza gli importi afferenti l'Irap non possono concorrere a determinare il profitto del reato. 
Va ricordato che L'IRAP  è un'imposta istituita con il D. Lgs. 446/1997 dal Governo Prodi e poi con la Legge Finanziaria del 2008 e' divenuta una tassa a tutti gli effetti, con il 90% del gettito ottenuto attribuito alle Regioni con l'obiettivo di finanziare il Fondo Sanitario Nazionale.
Questa imposta e' principalmente legata al fatturato di Aziende, Enti o liberi professionisti.
Corte di Cassazione sentenza n. 4906 del 2 febbraio 2015.

7. Multe con Telelaser.
Ricevere delle multe non fa certo piacere, soprattutto quando proporre opposizione avverso il verbale di contestazione diventa costoso e con poche probabilità di accoglimento.
Meglio quindi agire solo se si è sicuri di poterla spuntare. Con questa pronuncia la Corte di Cassazione precisa che le multe elevate con apparecchiature elettroniche come il Telelaser sono valide se le apparecchiature sono state omologate. In tal caso le relative risultanze possono costituire fonti di prova.
Quindi l'automobilista multato non potrà contestare la multa facendo rilevare il mancato rilascio di documentazione fotografica o del c.d. "scontrino".
Di conseguenza l'infrazione accertata con il Telelaser e' assolutamente valida se l'apparecchiatura sia regolarmente omologata.
  Corte di Cassazione  ordinanza n.1778 del 30 gennaio 2015

8. Persona "alticcia"alla guida di una bicicletta.
La "guida in stato di ebbrezza" può essere contestata non solo all'automobilista ma anche a chi gira 'allegramente' in bicicletta.
Anche se può sembrare strano e' assolutamente consentito sottoporre alla "prova del palloncino" anche un ciclista che se risulterà alticcio sarà tenuto a pagare una sanzione amministrativa oppure, nei casi più gravi, a rispondere penalmente.
Quindi la "guida in stato di ebbrezza" può essere contestata anche a tutti i conducenti di veicoli non motorizzati perché il mezzo usato e' idoneo a costituire un pericolo per la sicurezza nella circolazione stradale.
Corte di Cassazione sentenza n. 4893 del 2 febbraio 2015.

9. Creazione di discarica abusiva.
Mancano pochi mesi all'arrivo dell'estate e prima che cominci la balneazione le spiagge andranno pulite dai rifiuti trasportati dal mare.
Ma bisogna fare attenzione perché nel ripulire la spiaggia si può creare una discarica abusiva se le operazioni di recupero e stoccaggio dei rifiuti vengano effettuate senza rispettare le normative in materia di tutela ambientale.
Quindi tutto il materiale organico ritrovato sulle spiagge deve essere smaltito correttamente per evitare di creare delle discariche abusive, in particolare lo smaltimento e' corretto se la posidonia(pianta acquatica) o le meduse:
– vengono interrate sul posto;
– non subiscono alcun tipo di trattamento e di trasporto;
– non vengono accorpate ad altri materiali di natura non organica.
Logica conseguenza e' che viene a crearsi una discarica abusiva se questi materiali vengano  miscelati o interrati con altri rifiuti.
Corte di Cassazione sentenza n. 3943 del 2015

10. Responsabilità ai sensi dell'art. 2051 c.c.
I bambini sono spesso imprevedibili e la loro vivacità, se non controllata, può determinare conseguenze negative.
Nel caso di specie un bambino cadeva sul lungomare, a causa di un dislivello sul manto stradale creatosi per la mancanza di alcune mattonelle.
I genitori convenivano in giudizio l'amministrazione comunale ritenendola responsabile ai sensi dell'art. 2051 c.c. ma la Suprema Corte ha rigettato il ricorso in quanto non era stato provato il nesso causale tra il fatto lesivo e l'anomalia della strada; in buona sostanza la caduta del bambino sarebbe stata determinata invece dalla vivacità dello stesso.
Corte di Cassazione ordinanza n. 1896 del 3 febbraio 2015

11. È reato di violenza assistita far presenziare i figli alle violenze sul coniuge 
In molte famiglie i maltrattamenti e le vessazioni sono all'ordine del giorno; bene con questa sentenza la Cassazione ricorda che commette il reato di "violenza assistita" il genitore che in presenza dei figli minori maltratti il coniuge o il compagno.
Va ricordato che con la legge sul "Femminicidio" prevista con il decreto legge 14 agosto 2013 n. 93, convertito con modifiche dalla legge 15 ottobre 2013 n°119 e' stata introdotta una nuova circostanza aggravante comune: “l'avere, nei delitti non colposi contro la vita e l'incolumità individuale, contro la libertà personale nonché nel delitto di cui all'articolo 572, c.p., commesso il fatto in presenza o in danno di un minore di anni diciotto ovvero in danno di persona in stato di gravidanza" .
In buona sostanza la violenza assistita si sostanzia in una forma di violenza domestica che consiste nell'obbligare un minore ad assistere a scene di aggressività o violenza verbale, fisica, sessuale.
Va precisato che la violenza assistita deve considerarsi un maltrattamento psicologico a tutti gli effetti e può avere conseguenze dannose molto importanti anche se il minore non manifesti un sintomo immediato.
Corte di Cassazione sentenza n. 4332 del 2015

12. Dimissioni tacite del lavoratore.
Con questa pronuncia gli Ermellini puntualizzano che: l'assenza del lavoratore per più giorni dal posto di lavoro non può essere letta dal datore come volontà del dipendente di dimettersi, di conseguenza il rapporto contrattuale non può cessare sulla base di "dimissioni tacite" interpretate dal datore.
Si dovrà procedere, invece, al licenziamento per assenza ingiustificata diversamente il provvedimento e' illegittimo.
Corte di Cassazione sentenza n. 1025 del 2015

13. Tribunale di Varese: "condotta processualmente incoerente "
Con questa pronuncia il Tribunale di Varese ricorda che l'art. 92 c.p.c. può essere applicato anche nel caso di condotta processualmente incoerente, di conseguenza se la parte vittoriosa ha comunque posto in essere un comportamento scorretto il giudice potrà  comunque pronunciare la compensazione delle spese di lite. 
La ragione di ciò sta nel fatto che nel momento deliberativo conclusivo il giudice non prende in considerazione solo l'oggetto del procedimento, che si sostanzia nell'interesse egoistico delle parti, ma la sua valutazione si estende  anche sul comportamento dei litiganti al fine di garantire efficenza ed equilibrio nel sistema giustizia.
Tribunale Varese sentenza del 27 ottobre 2012 

14. Violazione di domicilio.
Avere il senso dell'ospitalità e' un grande pregio ma spesso alcuni ospiti possono rivelarsi inopportuni al punto che ci si vede costretti ad accompagnarli alla porta invitandoli ad uscire.
Bene se l'ospite si trattiene oltre il dovuto, non rispettando la volontà  del proprietario di casa, questa condotta può avere delle conseguenze pesanti; infatti, con questa pronuncia la Cassazione ha chiarito che commette il reato di "violazione  di domicilio" chi, magari in seguito ad una discussione, invitato ad uscire da casa si trattenga oltremodo nell'abitazione altrui.
Nella vicenda in oggetto un ex marito era entrato nell'abitazione della sua ex moglie con il consenso della stessa ma in seguito ad una discussione si era rifiutato di uscire trattenendosi per un breve lasso temporale.
L'uomo è stato condannato per il reato di cui sopra e la prova e' stata offerta dalle dichiarazioni della ex moglie(persona offesa).
Va ricordato che le dichiarazioni della persona offesa possono costituire prova solo quando la ricostruzione dei fatti sia corrispondente al vero, inoltre, e' necessaria una linearità  logica nella narrazione e infine non devono esserci risultanze processuali incompatibili. 
Corte di Cassazione sentenza n. 5315 del 4 febbraio 2015.

15. Diritto di visita del padre.
Merita particolare attenzione questo decreto emesso dal Tribunale di Milano; la madre del bambino aveva presentato un ricorso ai sensi dell'art. 316 c.c. ritenendo che il padre non fosse adatto ad occuparsi in maniera fattiva ed efficiente della loro figlia che aveva appena due anni 
Il tribunale assumendo provvedimenti provvisori ed urgenti ha disposto l'affido condiviso della figlia e di conseguenza ha regolato il diritto di visita paterno consentendo al genitore la possibilità di pernottare con la figlia durante il fine settimana secondo la regola dell'alternanza.
Il giudice ha infatti ritenuto estremamente pregiudizievole considerare un padre non capace di occuparsi di una figlia così piccola ma ha sottolineato come "solo esercitando il ruolo genitoriale un genitore matura e affina le proprie competenze genitoriali".
Tribunale di Milano decreto del 14 gennaio 2015

16. Violenza sessuale.
Molti ricorderanno il famoso brano cantato da Zucchero che faceva così:
"Con le mani sbucci le cipolle, me le sento addosso sulla pelle; e accarezzi il gatto 
con le mani; con le mani tu puoi dire di si!"
Ma bisogna fare attenzione perché con le mani non si può toccare tutto ciò che si vuole soprattutto le persone.
Per legge si configura il reato di "violenza sessuale" toccare le zone intime di una persona ed è assolutamente irrilevante il fatto che chi tocca non raggiunga la soddisfazione erotica e allo stesso modo e' assolutamente irrilevante che la vittima sia riuscita a sottrarsi dal subire ulteriormente la condotta illecita.
Corte di Cassazione sentenza n. 4674 del 2 febbraio 2015

17. Imposta sui rifiuti.
Le buona notizie fanno sempre piacere e questa e' sicuramente una bella notizia per chi possiede più di un immobile.
Con questa sentenza la Commissione Tributaria Regionale di Roma ha chiarito che l'imposta sui rifiuti che oggi si chiama Tari(in passato si chiamava Tares e poi divento' Tarsu) non va pagata se l'immobile e' rimasto inoccupato.
Ovviamente il contribuente dovrà dimostrare ciò anche provando che ha già pagato il tributo per l'immobile in cui risiede.
Commissione Tributaria Regionale di Roma sentenza n. 7001 del 2014

18. Conduttore moroso.
Il proprietario di un immobile concesso in locazione e' tenuto a pagare le tasse, quindi a dichiarare il reddito da locazione nella dichiarazione dei redditi, anche se il conduttore sia moroso.
Come si può evitare ciò? Con questa sentenza la Commissione Tributaria di Napoli ha precisato che il locatore può non pagare le tasse sull'immobile locato se provvede a registrare la risoluzione anticipata del contratto, diversamente, può presumersi l'esistenza di un reddito non dichiarato.
Commissione Tributaria di Napoli sentenza n. 1417 del 2015

19. Stalking.
Quando una relazione sentimentale finisce non tutti riescono a farsene una ragione e in molti, in preda ai fumi della gelosia e della vendetta, tendono a perseguitare l'ex compagno inviando una caterva di messaggi o effettuando telefonate inopportune.
Commettere il reato di stalking e' davvero un attimo; nella vicenda in questione un ex marito e' stato condannato per stalking per aver molestato la moglie inviandole una serie di messaggi e per averla chiamata ripetutamente sull'utenza telefonica.
La donna in seguito a questa condotta ha subito un fortissimo turbamento a livello emotivo perché  ha vissuto questa "insistenza" come qualcosa di pericoloso per se, per le proprie figlie e per il nuovo compagno.
Corte di Cassazione sentenza n. 5316 del 4 febbraio 2015

20. Mantenimento figli.
La figlia universitaria che si dedica a piccoli lavori saltuari ha diritto alla corresponsione dell'assegno di mantenimento da parte del padre.
Nei confronti del padre e' stato confermato l'obbligo di versare in favore della figlia, convivente con la ex moglie, la somma pari ad euro 300.
Determinante nella corresponsione dell'assegno e' stato il buon profitto della ragazza negli studi universitari e la difficoltà della ragazza di trovare attività lavorative maggiormente retribuite tali da consentirle maggiore autonomia economica.
Corte di Cassazione sentenza n. 1798 del 2 febbraio 2015

21. Attribuzione al figlio del cognome del padre che lo riconosce dopo molti anni.
Con questa pronuncia la Corte di Cassazione non ha accolto le richieste di una donna la quale si era opposta con riferimento all'attribuzione al proprio figlio del cognome del padre naturale che lo aveva riconosciuto dopo molti anni, esattamente dopo 10 anni dalla nascita.
Sia il Tribunale che la Corte di appello di Bari avevano già dato torto alla donna la quale riteneva che il cognome portato dal figlio avesse la funzione di "elemento identificativo della persona" di conseguenza l'aggiunta del cognome paterno avrebbe violato i diritti del figlio circa la propria identità.
Va precisato che il diritto al nome e' tutelato costituzionalmente dagli articoli 2 e 22.
A parere degli Ermellini, però, l'aggiunta del cognome paterno non avrebbe causato alcun pregiudizio derivante dalla cattiva reputazione del padre; inoltre, in considerazione del fatto che il minore si trovava in una fase preadolescenziale, poteva ritenersi non definitivamente formata la sua identità nei rapporti sociali e personali. 
Corte di Cassazione sentenza n. 26062 del 10 dicembre 2014

22. Rettifica anagrafica dell'attribuzione di sesso.
Con questa pronuncia del Tribunale di Vercelli si precisa che: nell'ipotesi in cui si decida di cambiare sesso il richiedente deve seguire una procedura particolare in quanto è necessaria la modifica dei caratteri sessuali cd. primari.
In buona sostanza il richiedente deve sottoporsi ad un intervento chirurgico demolitivo e ricostruttivo degli organi genitali riproduttivi. 
Il Tribunale ha quindi rigettato la richiesta di rettificazione dello stato civile avanzata da una persona che, avendo un disturbo di identità di genere, si era sottoposta ad una terapia ormonale ma non si era sottoposta all'operazione finalizzata alla demolizione-ricostruzione degli organi sessuali riproduttivi.
Il percorso logico seguito dal Tribunale e' approdato all'art.1 della legge 164/1982 che sancisce che: "La rettificazione di attribuzione di sesso" avviene in forza di sentenza del tribunale passata in giudicato che attribuisce ad una persona sesso diverso da quello enunciato nell'atto di nascita a seguito di intervenute modificazioni dei suoi caratteri sessuali”.
Ma non tutti i Tribunali si sono pronunciati in tal senso ad esempio il Tribunale di Siena con la sentenza n. 412/2013 ha accolto la domanda di una ragazza per la rettificazione di attribuzione di sesso ritenendo non necessario l'intervento di riattribuzione chirurgica di sesso.
Oltre a questa sentenza del Tribunale di Siena vanno segnalate altre due sentenze del 
Tribunale di Roma(anno 1997 e 2011) e una del Tribunale di Rovereto (anno2013) che non hanno ritenuto necessario l'intervento per dichiarare la rettifica anagrafica di attribuzione di sesso.
Tribunale Vercelli sentenza n. 159 del 27 novembre 2014

23. Furto all 'interno di una scuola.
Un istituto scolastico deve considerarsi giuridicamente luogo di "privata dimora" quindi, nell'ipotesi in cui venga consumato un furto all'interno di una scuola il furto si considererà commesso in abitazione ai sensi dell'art. 624-bis c.p.
La scuola si considera luogo di privata dimora perché nella stessa le persone si trattengono, anche se in modo transitorio, per compiere atti di vita privata.
Va precisato che deve considerarsi furto in privata dimora anche quello commesso all'interno di un esercizio commerciale o in uno studio professionale 
Corte di Cassazione sentenza n. 48734 del 24 novembre 2014

24. Opposizione a sanzioni amministrative.
Con questo provvedimento il Giudice di Pace di Fermo, accogliendo un ricorso in opposizione a sanzione amministrativa, ha precisato che la Pubblica Amministrazione che eroga la sanzione e' tenuta a dimostrare l'inosservanza delle disposizioni legislative, nonché la sussistenza degli elementi determinanti la violazione contestata.
In parole semplici significa che la Pubblica Amministrazione che sostenga legittima la sanzione elevata al cittadino deve provare le ragioni di fatto e di diritto a sostegno della pretesa sanzionatoria.
Per fare ciò deve depositare in cancelleria, dieci giorni prima dell'udienza fissata, copia del rapporto con gli atti relativi all'accertamento nonchè alla contestazione/notificazione della violazione.
Giudice di Pace di Fermo sentenza del 22 ottobre 2014 

25. Licenziamento del lavoratore obeso.
Nella vicenda in questione un cittadino danese che lavorava come baby sitter in una amministrazione pubblica era stato licenziato perché obeso.
La questione e' giunta davanti alla Corte di Giustizia Europea che ha ritenuto illegittimo il licenziamento del dipendente perché in alcune ipotesi il lavoratore obeso deve considerarsi alla stregua di un portatore di handicap quindi il suo peso corporeo non può ritenersi una ragione valida per intimare un licenziamento.
Corte di Giustizia Europea decisione del 18 dicembre 2014

26. Investimento di pedone.
Un pedone nell'atto di attraversare la strada deve sempre prestare attenzione; ma attraversare la strada fuori dalle strisce pedonali non libera sempre l'automobilista da responsabilità e se ne deriva la morte del pedone i parenti potranno comunque essere risarciti anche se parzialmente.
Se il pedone attraversa la strada in maniera distratta sussiste sempre una concorrente responsabilità del conducente del veicolo se lo stesso abbia  tenuto una velocità eccessiva o non adeguata alle circostanze di tempo e di luogo.
Di conseguenza per superare la presunzione di responsabilità l'automobilista deve non solo provare che viaggiava nel rispetto della velocità consentita nel centro abitato(in condizioni ottimali) ma deve anche dimostrare che l'attraversamento del pedone sia avvenuto in maniera repentina e furori dalle strisce pedonali senza poter prevedere in anticipo il comportamento del pedone.
Corte di Cassazione sentenza n. 1135 del 22 gennaio 2015

27. Tribunale di Firenze: responsabilità del commercialista 
Nella vicenda in questione un commercialista veniva sanzionato dall'Agenzia delle Entrate per aver omesso di versare un grosso importo di IVA; l'uomo però riteneva responsabili di ciò i due commercialisti ai quali aveva affidato le proprie pratiche.
Uno dei commercialisti aveva gestito e predisposto la dichiarazione IVA e l'altro si era occupato di predisporre la dichiarazione del modello unico. 
Con questa pronuncia il Tribunale di Firenze ha ritenuto responsabile per il danno subito dall'impresa solo il commercialista che si era occupato della contabilità IVA mentre ha ritenuto esente da responsabilità l'altro commercialista che si era occupato unicamente di predisporre la dichiarazione del modello unico.
Tribunale di Firenze sentenza del 28 dicembre 2014

28. Giudice di Pace di Capri: risarcibilità del danno da vacanza rovinata.
Questa vicenda vede come protagonista una signora che durante un viaggio verso New York ha subito un disservizio da parte della compagnia aerea che si era occupata del trasporto.
La signora lamentava un danno da vacanza rovinata e di conseguenza chiedeva il risarcimento dei danni" patrimoniali e non"che aveva subito a causa del danneggiamento del proprio bagaglio; inoltre lamentava anche un furto parziale di ciò che si trovava all'interno del bagaglio nonché una tardiva riconsegna dello stesso. 
Il giudice caprese ha però riconosciuto solo i danni patrimoniali condannando il vettore al pagamento  della somma di € 1.069, 00 e spese di lite mentre non è stato riconosciuto il danno non patrimoniale da vacanza rovinata perché il ritardo nella consegna del bagaglio, ben cinque giorni dopo l'arrivo a New York, deve considerarsi un imprevisto normale tra le traversie quotidiane della vita sociale.
Il giudice precisava altresì, facendo riferimento a giurisprudenza di legittimità, che il danno da vacanza rovinata comporta non solo "un' ingiustizia costituzionalmente qualificata ma anche che il diritto leso sia inciso oltre una certa soglia minima cagionando un pregiudizio serio."
Giudice di Pace di Capri sentenza del 16 settembre 2014

29. Tribunale di Pistoia: riscossione di sanzioni per infrazioni al codice della strada.
Davvero interessante e' questo provvedimento emesso dal Tribunale di Pistoia con cui è stata ritenuta nulla l'ingiunzione di pagamento emessa da un avvocato del Comune di Pistoia.
Il tribunale toscano ha chiarito che la riscossione delle sanzioni, per infrazioni al codice della strada, e' un atto che compete esclusivamente alla pubblica amministrazione mentre non è assolutamente consentito che si occupi di ciò un professionista esterno, come il legale del Comune, la cui procura alle liti gli sia stata conferita dal Sindaco.
Solo i dirigenti del' ente comunale possono occuparsi di queste pratiche amministrative mentre al Sindaco non compete alcun potere di gestione prettamente amministrativo può solo conferire mandato agli avvocati per l'assistenza dell'ente nelle controversie giudiziarie.
Va ricordato che le sanzioni per infrazioni al codice della strada possono essere riscosse unicamente mediante ruolo o anche con ingiunzione fiscale senza nessuna altra possibilità.
Tribunale Pistoia sentenza del 31.10.2014

30. Tribunale di Reggio Emilia: ostacolo sulla carreggiata.
Chi risponde per un incidente causato da un ostacolo imprevedibile sulla carreggiata?
In queste ipotesi l'ente gestore della strada non può rispondere per i danni causati da un ostacolo improvviso ed imprevedibile posto sulla carreggiata.
Nel caso di specie un automobilista chiedeva il risarcimento dei danni subiti a causa dell'impatto che la sua vettura aveva subito con un blocca- container abbandonato sulla sede stradale.
L'automobilista aveva ritenuto che l'ente gestore della strada fosse responsabile in via principale ai sensi dell'art. 2051 c.c. mentre in via subordinata ai sensi dell'art. 2043 c.c.
Il tribunale non ha però accolto la domanda dell'automobilista, ed aderendo all'orientamento oggi dominante, ha ritenuto che la responsabilità della pubblica amministrazione ai sensi dell'art. 2051 c.c. ha natura oggettiva, più in dettaglio l'ente gestore della strada non è responsabile se prova che il fatto si è verificato per caso fortuito. 
Tribunale di Reggio Emilia sentenza n . 1392 del 23 ottobre 2014 

31. Stalking .
"Lei con quegli occhi mi spoglia: Spogliatoio".
Questa e' una celebre battuta che Totò proferiva nel  film Tototruffa 62.Come tutti i film di Totò anche questo era un film comico ma secondo una recente sentenza della Cassazione c'è poco da ridere se lo sguardo e' quello di uno stalker.
La Suprema Corte, infatti, ha introdotto una sorta di decalogo dove sono inseriti gli atteggiamenti che gli stalkers non possono avere nei confronti delle vittime.
Uno di questi è il "divieto di sguardo" in particolare lo sguardo ossessivo può essere percepito come una minaccia.
Ma oltre al divieto di sguardo ci sono altri divieti come quello di pedinare la vittima
cercare di comunicare faccia a faccia ne' tantomeno perseguitarla con telefonate o messaggi sul cellulare.
Corte di Cassazione sentenza n. 5664 del 2015

32. Licenziamento del  disabile.
Con questa pronuncia la Cassazione ha chiarito che: deve considerarsi legittimo il licenziamento intimato dal datore di lavoro al lavoratore disabile che non abbia superato il periodo di prova; in questa circostanza non serve neppure che il licenziamento venga comunicato in forma scritta.
Corte di Cassazione sentenza n. 469 del 14 gennaio 2015

33. Apertura di una casella postale.
Quando si decide di aprire "una casella postale" per ricevere della corrispondenza e' necessario sapere che la corrispondenza si considera conosciuta all'indirizzo del destinatario, ai sensi dell'art. 1335 c.c., non quando la corrispondenza entri nell'effettiva disponibilità del destinatario  ma quando la corrispondenza arrivi presso l'ufficio postale che la smisterà presso la cassetta.
Questo vale anche se la casella postale sia stata aperta presso un ufficio del medesimo ente.
Corte di cassazione sentenza n. 2070 del  5 febbraio 2015 

34. Agevolazioni prima casa .
Per poter usufruire delle agevolazioni prima casa, la normativa prevede l'acquisto di un'unità immobiliare da destinare a propria abitazione inoltre chi acquista deve avere la residenza anagrafica oppure deve svolgere attività lavorativa nel comune in cui è ubicato l'immobile; inoltre l'acquirente (così come previsto dall'art. 33 comma 12 della legge n.388 del 2000) deve impegnarsi a trasferire la residenza entro 18 mesi nel comune dove è stato acquistato l'immobile.
Sono però previste delle eccezioni ad esempio si può beneficiare comunque delle agevolazioni prima casa nell'ipotesi in cui il trasferimento tardivo nell'abitazione sia stato determinato da eventi imprevedibili e successivi all'acquisto.
Nel caso in questione il ritardo nel trasferimento della residenza nell'immobile era stato causato da smottamenti nel sedime dell'abitazione e nella strada di accesso dovuti alle abbondanti piogge”che avevano  determinato “lavori di messa in sicurezza  durati circa sette mesi.
Corte di Cassazione ordinanza  n. 19247 del 2014

35. Ingiuria.
Non commette reato di ingiuria chi nel corso di un'assemblea condominiale etichetta l'amministratore con l'epiteto "incompetente"; nel caso in questione una donna era stata condannata a risarcire i danni in favore dell'amministratore (parte civile costituita).
La questione giungeva in Cassazione e la tesi difensiva sosteneva che l'epiteto in questione non aveva valenza offensiva perché pronunciato  nel contesto di una discussione assembleare dove si criticava legittimamente l'operato dell'amministratore.
La corte di Cassazione ha quindi dato ragione alla donna annullando una sentenza con cui i giudici di merito avevano invece configurato nell'espressione usata dalla donna il reato di ingiuria di cui all'art. 594 c.p.
Corte di Cassazione sentenza n. 5633 del 5 febbraio 2015

36. Mago-truffa.
Un conto e' credere alle "magie" che può regalarti la vita un conto e' credere ai "maghi"; molto meglio credere alle fate delle favole.
In questa storia giudiziaria un uomo che si faceva chiamare "mago", millantando poteri particolari, approfittando dello stato di disperazione di alcune donne aveva commesso in loro danno il reato di  violenza sessuale e di truffa.
L'uomo è stato condannato a 5 anni e quarto mesi di reclusione, inoltre, gli sono state riconosciute le aggravanti dei "motivi abietti" e della "minorata difesa" giustificata dalla condizione di inferiorità psichica in cui si trovavano le donne raggirate dal mago.
Corte di Cassazione sentenza n. 5171 del 4 febbraio 2015

37. Matrimonio coppie gay.
Con questa pronuncia la Corte di Cassazione chiarisce che: " sia l'Europa che la Costituzione non impongono al legislatore di estendere il vincolo del matrimonio alle persone dello stesso sesso".
Ciò significa che in Italia le coppie gay non possono contrarre matrimonio ma i loro diritti sono comunque tutelati attraverso l'applicazione di uno "statuto protettivo" già applicabile.
Nella vicenda in argomento la Cassazione ha respinto il ricorso presentato da una coppia gay che voleva sposarsi in Campidoglio.
La Corte di Cassazione nel risolvere  la questione ha fatto riferimento all'art. 12 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea che non esclude che le persone dello stesso sesso possano unirsi in matrimonio ma di contro non è previsto alcun obbligo degli Stati membri di estendere il matrimonio anche alle coppie gay.
Ai sensi dell'art. 8 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea e' previsto che l'ordinamento in qualche modo tuteli il diritto della coppia gay a vivere una tranquilla relazione affettiva ma non è previsto che la relazione affettiva sia tutelata necessariamente attraverso la celebrazione del matrimonio.
Corte di cassazione sentenza n. 2400 del  9 febbraio 2015 

38. Indennità di accompagnamento.
Va premesso che l'indennità di accompagnamento e' una indennità istituita negli anni 80 che spetta agli invalidi civili totali che non siano in grado di deambulare.
Queste persone hanno quindi bisogno dell' assistenza continua di un accompagnatore per compiere gli atti quotidiani della vita.
Con una sentenza di qualche tempo fa(Cassazione sentenza n. 15255 del 27 novembre2014) la Cassazione ha riconosciuto l'indennità anche all'inabile in grado di camminare perché ciò che conta per poter beneficiare dell'indennità e' che la persona non possa svolgere gli "atti della vita quotidiana ".
Con un'altra pronuncia emessa, nel mese di gennaio, la Suprema Corte chiarisce che l'indennità di accompagnamento spetta non solo a chi non sia autonomo fisicamente, quindi, impossibilitato a compiere autonomamente gli atti della vita quotidiana, ma spetta anche a chi sia affetto da patologie psichiche come la schizofrenia.
Quindi l'incapacità dell'inabile non va intesa solo in senso fisico, cioè non solo incapacità fisica a compire gli atti della vita quotidiana ma l'inabilita' deve riguardare anche le capacità intellettive del soggetto di capire il significato e l'importanza degli atti della vita quotidiana.
Corte di Cassazione sentenza n. 1069 del 21 gennaio 2015

39. Stalking nei confronti della vicina.
Con questa pronuncia gli Ermellini hanno precisato che nell'ipotesi di stalking, perpetrato nei confronti di una vicina, va confermata la misura imposta allo stalker di non accedere alla propria abitazione.
Il diritto della vittima e la sua tutela prevalgono sul diritto dello stalker di ritornare presso la propria casa.
Corte  di Cassazione sentenza n. 5646 del 6 febbraio 2015

40. L'assemblea condominiale può approvare un bed & breakfast?
La vicenda in argomento ha ad oggetto l'impugnazione di una delibera assembleare con cui due condomini erano stati autorizzati  allo svolgimento di un'attività di bed & breakfast all'interno dell'unità immobiliare di loro proprietà esclusiva. 
In primo grado l'impugnazione non trovava accoglimento ma in sede di appello il giudice riteneva che la delibera assembleare, approvata a maggioranza, fosse comunque in contrasto con ciò che era previsto nel regolamento condominiale che prevedeva solo l'uso abitativo dell'immobile con il divieto categorico di modificarne la destinazione.
I condomini che volevano creare il bed and breakfast sostenevano invece che una legge della Regione Lombardia prevedeva che la realizzazione di una attività di bed and breakfast non determinasse alcun cambio nella destinazione d'uso dell'immobile.
La Suprema Corte ha invece ritenuto che la legge regionale, di cui si era fatto cenno, aveva finalità diverse riguardanti la classificazione delle attività (alberghiera o non alberghiera).
I giudici di legittimità hanno dunque chiarito che  la legge regionale non può avere alcuna rilevanza sui rapporti privatistici e sugli obblighi che i condomini si assumono sulla base del regolamento condominiale. 
Corte di Cassazione ordinanza n. 704 del 16 gennaio 2015

41. Guida sotto effetto di droghe.
Preliminarmente va chiarito che le sanzioni previste nel caso di guida sotto l'effetto di droghe sono particolarmente gravi, e' prevista infatti la confisca del veicolo, la revoca della patente e l'arresto sino ad un anno.
Ma in che modo può essere rilevata con certezza la presenza di sostanze stupefacenti nell'organismo di una persona?
Sia il prelievo ematico che l'esame delle urine possono dimostrare che un soggetto abbia assunto delle droghe; ma gli esami in questione hanno attendibilità diverse.
Nel caso in questione, affrontato dal Tribunale di Pesaro, un automobilista a seguito del sinistro stradale nel quale era rimasto coinvolto, veniva trasportato presso il locale Pronto Soccorso per effettuare gli esami di rito al fine di verificare  la positività alle sostanze stupefacenti.
L'automobilista veniva sottoposto al prelievo di liquido biologico(cioè l'esame urine) che faceva rilevare la presenza di cannabinoidi ma l'esame in questione non e' attendibile perché  non accerta l'attualità dell'uso delle sostanze psicotrope perché l'assunzione di queste sostanze può risalire anche ad una settimana prima.
Quindi secondo il Tribunale di Pesaro all' automobilista non poteva essere contestata la guida sotto l'effetto di droghe (art. 187 c.d.s.), aggravata per aver provocato un sinistro stradale, perché solo l'esame del sangue, associato anche ad una visita medica, avrebbe accertato con certezza se l'automobilista nel momento del sinistro fosse stato realmente in uno stato di alterazione psicofisica.
Tribunale di Pesaro sentenza del 16 dicembre 2014

42. Minacce ad un collega.
Secondo questa pronuncia della Cassazione e' davvero eccessiva la sanzione disciplinare, della sospensione per 10 giorni dal posto di lavoro, comminata ad un lavoratore responsabile di aver proferito parole minacciose ad un altro collega .
L'atteggiamento posto in essere dal dipendente e' sicuramente riprovevole ma il provvedimento adottato da "Poste Italiane" e' stato considerato davvero eccessivo perché le frasi pronunciate dal dipendente avevano un contenuto grave ma non offensivo.
Corte di Cassazione ordinanza n. 2330 del 6 febbraio 2015

43. Pubblicazione di una sentenza su un giornale.
Con questa sentenza la Suprema Corte fa un preciso chiarimento .
Nelle ipotesi di diffamazione il giudice può ordinare al danneggiante di pubblicare la sentenza su uno o più giornali; nell'ipotesi in cui il danneggiante non lo faccia, la pubblicazione della sentenza può avvenire a cura del danneggiato che ne sosterrà anche i costi.
Ma il danneggiato ha solo una facoltà e non un obbligo di pubblicazione della sentenza ciò significa che al danneggiato non può essere contestata la "violazione del dovere di attivarsi secondo correttezza al fine di evitare il danno(art. 1227 secondo comma c.c.).
In parole semplici  se il danneggiato non provvede all'ordine di pubblicazione della sentenza  "il diritto del danneggiato al risarcimento del danno, derivante dalla mancata pubblicazione, non può essere ridotto o escluso per non aver provveduto autonomamente a richiedere la pubblicazione."
Corte di Cassazione sentenza  n.2087 del 5 febbraio 2015

44. Sentenza vintage.
Assegnazione della casa coniugale.
E' una regola generale che la casa familiare venga assegnata al coniuge collocatario dei figli minori o maggiorenni non autonomi economicamente; ma la casa che viene assegnata dal giudice al genitore collocatario deve essere la casa in cui la famiglia ha condotto la vita familiare, perché ciò che si tutela e' l'interesse dei figli a conservare l'habitat domestico.
Per "habitat domestico"si intende l'insieme degli affetti e delle consuetudini in cui si è articolata la vita familiare; dunque il giudice deve assegnare solo la casa familiare mentre dall'assegnazione sono esclusi altri immobili nella disponibilità dei coniugi.
Corte di cassazione sentenza n. 14553 del 4 luglio 2011 

45. Come si calcola l'assegno di mantenimento?
L'assegno di mantenimento si calcola sul tenore di vita goduto dai coniugi durante il matrimonio quindi ai fini del calcolo non si deve solo tener conto della documentazione fiscale prodotta ma vanno presi in considerazione altri aspetti.
Ad esempio bisogna considerare tutti quegli elementi di natura economica (ad esempio i redditi occulti)  diversi dal reddito dell'obbligato, che possono avere influenza sulle condizioni economiche delle parti.
Bisogna poi ricordare che rientra nella discrezionalità del giudice il potere di disporre indagini patrimoniali, avvalendosi della polizia tributaria, per poter disporre l'importo dell'assegno di mantenimento.
Ma questo potere del giudice va considerato una deroga alle regole generali sull'onere della prova; va precisato che nell'ipotesi in cui il giudice decida di non disporre le indagini tributarie, perché ritiene sufficiente i dati istruttori acquisiti, questa decisione non è impugnabile in sede di legittimità.
Corte di Cassazione ordinanza n. 2445 del 9 febbraio 2015

46. Oltraggio a pubblico ufficiale(art. 341 bis c.p.)
Alcune espressioni che sembrano aver perso valenza offensiva, perché ormai di uso comune, possono esserlo se indirizzate nei confronti di un pubblico ufficiale.
Nel caso di specie un uomo entrato in un bar proferiva nei confronti di due Carabinieri la seguente espressione: "mi avete rotto i c....."
Quindi alcune espressioni possono non avere valenza offensiva se pronunciate nei limiti  della critica o della protesta garbata, diversamente devono essere considerate offensive ed oltraggiose se sfociano nel vilipendio della persona destinataria dell'espressione colorita.
La Corte di Cassazione, ritenendo fondato il ricorso del Procuratore della Repubblica, ha ribaltato la sentenza di assoluzione del Gip perché le parole pronunciate dall'imputato, nel contesto pubblico in cui erano state proferite aveva offeso il decoro e l'onore dei Carabinieri a nulla rilevando l'uso comune delle espressioni pronunciate.
Corte di Cassazione sentenza n. 6101 del 10 febbraio 2015 
Avv. Barbara Pirelli del Foro di Taranto

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