Data: 27/02/2015 11:00:00 - Autore: Maria De Filippis
La Suprema Corte con sentenza n. 4960/2015, pronunciandosi circa la configurazione del reato di cui all'art. 570 c.p. rubricato "violazione degli obblighi di assistenza familiare", ha stabilito che la responsabilit� per omessa prestazione dei mezzi di sussistenza non � esclusa quando l'indisponibilit� dei mezzi necessari sia dovuta per colpa dell'obbligato che ha posto in essere comportamenti contrari a norme penali e che si trovi pertanto in stato di detenzione.
Nel caso in questione il detenuto ha proposto ricorso contro la sua condanna per violazione degli obblighi di assistenza familiare, fondando tale ricorso sulla sua qualit� di carcerato e affermando di trovarsi nell'oggettiva impossibilit� di adempiere le obbligazioni di mantenimento proprio a causa dello stato di detenzione.
Tale detenzione, secondo la Corte, rappresenta una colpevole impossibilit� ad adempiere che non pu� avere valore esimente della responsabilit� penale.
Ad essere valutata sar�, invece, la presenza o meno della consapevolezza da parte del detenuto di sottrarsi all'obbligo di assistenza inerente alla responsabilit� genitoriale o alla qualit� di coniuge.
Laddove non vi sia tale consapevolezza, infatti, la mancata contribuzione non costituisce reato.
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