Data: 26/03/2015 09:50:00 - Autore: Law In Action - di P. Storani
di Paolo M. Storani - L'amministrativista pi� simpatico, vale a dire il Prof. Avv. Ciro Centore da Caserta, ha trovato un sistema assai originale per augurarci Buona Pasqua dalle colonne telematiche di LIA Law In Action: con un articolo su una curiosa decisione che dovr� adottare il Tar Bologna. Grazie, caro Ciro, per l'ambita preferenza e buona lettura agli internauti.
""Il Tribunale Amministrativo di Bologna dovr� occuparsi, tra
le varie cose di cui si occupano i TAR, anche della prossima Pasqua e delle
tradizionali �benedizioni pasquali�. Casa per casa, il Parroco, notoriamente, si
porta dai fedeli per la benedizione consueta.
Acqua santa e una preghiera, nel massimo rispetto di chi
abita in questa casa.
Nell'ultimo decennio, si � avuta
una variante, rappresentata dal fatto secondo cui il Parroco rende la sua
benedizione nell'ambito anche di un �plesso scolastico� e lo fa nelle ore non
dedicate alla istruzione. Nelle cosiddette ore libere da concordare con il
Dirigente scolastico e con i vari Consigli di istituto. E' ovvio che non c'�
costrizione alcuna a ci� fare e che la Chiesa ha preso questa iniziativa
verosimilmente nel verificare che la benedizione tradizionale, per varie
ragioni, non poteva intervenire con il consueto �giro per le case�. La �svolta�
a questa consuetudine ha provocato una polemica riportata anche dalla stampa
quotidiana perch� difatti, da parte di una Associazione (Comitato bolognese
scuola e costituzione) e da parte di undici insegnanti e sette genitori si �
dissentito fortemente dalla iniziativa della Curia, in favore delle benedizioni
�anche� a scuola.
Si � richiamata la Carta Costituzionale e
il principio di �laicit�� nella scuola pubblica.
Si � precisato che gli atti di
culto e le celebrazioni legate agli stessi vanno assolti nei luoghi a ci�
deputati, chiese e templi, ma non nelle sedi scolastiche, sedi anomale ed
improprie, destinate alle attivit� didattiche e culturali, finalit� che sono
�proprie� della scuola. Insomma anche le tradizioni religiose al di fuori dei
plessi scolastici.
Di qui la contestazione e di qui
il ricorso al Tribunale Amministrativo, con contestuale invito, da parte dei
�genitori e maestri�, a rivedere la decisione di verso contrario.
Il TAR si occuper� quindi di
questa particolare vicenda che, per il vero, a quanto ci si ricorda, ha gi�
qualche precedente in sede giudiziaria e favorevole ai principi di laicit� e
aconfessionalit� dello Stato.""
Autore: Prof. Avv. Ciro Centore
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