Se finora la procedura per ottenere il saldo dei crediti vantati verso lo Stato era piuttosto lunga e farraginosa - e costringeva spesso i contribuenti ad arrivare ad indebitarsi per poter pagare nel frattempo le tasse - adesso
il legislatore ha previsto la possibilità di compensare semplicemente i crediti, ove ricorrano certe condizioni, e in assenza di certi impedimenti.
Chi può chiedere la compensazione dei crediti con Equitalia
Possono fruire dell'istituto della compensazione tutte le persone fisiche e giuridiche che abbiano maturato nei confronti della P.A. crediti IVA, IRPEF o IRES esigibili e non prescritti temporalmente; a tal fine è necessario che i crediti siano certificati mediante registrazione alla piattaforma digitale del Ministero dell'Economia. Condizione ostativa, per i privati, è l'esistenza di pregressi debiti iscritti a ruolo di importi maggiori di 1.500 euro. Tali debiti possono invece essere ugualmente compensati dalle aziende che vantino crediti nei confronti della P.A. per l'esecuzione di appalti o forniture.
Come si ottiene
Quando si riceve una notifica di pagamento per una cartella Equitalia, si hanno 60 giorni di tempo per presentare il modello F24, indicando come codice tributo la sigla "RUOL". Una volta pagato l'importo, si dovrà presentare la ricevuta ad Equitalia, indicando possibilmente anche il tipo di credito cui si riferisce l'importo utilizzato e il tipo di debito che si vuole compensare con i crediti maturati. Se il modello F24 viene registrato presso uffici postali o sportelli bancari, tale indicazione potrà essere fatta in differita (non oltre 3 giorni dal pagamento); mentre dovrà essere contestuale al pagamento se questo viene effettuato direttamente presso gli sportelli di Equitalia.