Data: 09/05/2015 10:00:00 - Autore: Marina Crisafi

di Marina Crisafi - Scatter� tra 60 giorni lo stop ai vitalizi per i parlamentari condannati in via definitiva approvato ieri da Camera e Senato, il tempo dell'entrata in vigore della delibera che cancella il c.d. �privilegio previdenziale�.

Ma solo in parte.

Per riuscire a trovare un accordo tra i vari partiti, dopo mesi e mesi di rinvii e incessanti polemiche, infatti, i �buoni propositi� iniziali hanno ceduto il passo a una sorta di �compromesso�.

 

Facciamo il punto:

 

-     La delibera

Le pensioni d'oro, quindi, verranno eliminate soltanto per i deputati e senatori cessati dal mandato che hanno riportato (anche attraverso il patteggiamento) condanne in via definitiva a pene superiori a due anni di reclusione per reati di mafia, terrorismo e contro la Pubblica Amministrazione, salvo che per l'abuso d'ufficio,  nonch� per i �delitti non colposi, consumati o tentati� per i quali sia prevista una pena non inferiore nel massimo a sei anni.

 

-     Le polemiche

La cosa non � stata �ben digerita� dalle opposizioni, M5S in testa che non ha partecipato al voto (insieme a Forza Italia e Ap) abbandonando anche l'aula alla Camera e votando contro al Senato.

In sostanza, quello che � considerato un traguardo per i presidenti di Camera e Senato, che esultano parlando di �bel segnale da parte delle istituzioni� (Grasso) e di �forte moralizzazione della politica� (Boldrini), non � stato un risultato indolore, ma una strada in salita conclusa con una delibera riveduta e corretta con misure che prima non c'erano e ampiamente criticate da chi voleva (Pentastellati in primis) eliminati in toto i privilegi ai condannati indipendentemente dalla tipologia e dalla durata della pena.

Prima fra tutte, la possibilit� di riottenere il vitalizio in caso di riabilitazione, che pu� essere richiesta dopo 3 anni dalla fine della condanna (ovvero 8 o 10 anni in caso di reati gravissimi e di recidiva) e qualora venga concessa far� �risorgere� il vitalizio perch� la fedina penale nel frattempo si � ripulita.

Ma non solo. Lo stop al vitalizio non pu� essere applicato nel caso di assegni e pensioni di reversibilit�, laddove il parlamentare sia deceduto prima dell'entrata in vigore della delibera. Ci� significa che gli eredi (familiari superstiti del �cessato�, �condannato� e poi deceduto) continueranno a percepire il lauto assegno.

 

-     I �numeri� dei vitalizi

Si parla di cifre variabili da 2mila 8mila euro al mese pro-capite che, come riportato da Panorama nell'articolo "Vitalizi ai parlamentari condannati: i numeri", costano complessivamente agli italiani qualcosa come oltre 220 milioni di euro l'anno (139 milioni per i vitalizi di Montecitorio e 82 milioni e 500mila per quelli di Palazzo Madama � dati al 2014), cui si aggiungono una serie di �spesucce�, tra cui appunto gli assegni di reversibilit�, pari a circa 1 milione di euro l'anno.  

 

-     Le origini del �privilegio�

I vitalizi dei parlamentari a riposo nascono gi� nel primo dopoguerra per garantire ad un ex �onorevole�, una volta non rieletto la percezione di una rendita a vita, in modo da consentire a chiunque, anche ai meno ricchi, di poter rinunciare all'attivit� lavorativa per dedicarsi all'attivit� politica senza condizionamenti di alcun tipo.

A grandi linee la logica originaria era �condivisibile� ma nel tempo si � trasformata in un vero e proprio privilegio, considerando soprattutto il �contraltare� previdenziale della maggior parte degli italiani, colpiti da riforme sempre pi� restrittive, tanto da spingere (all'epoca del governo Monti) ad un intervento gi� nel 2012 con diversi �tagli� al sistema.

 

-     A chi spetta il vitalizio e a chi non spetta pi�

Fino alla fine del 2011, deputati e senatori potevano contare sulla rendita vitalizia anche per aver messo piede per pochi minuti (un solo mandato qualsiasi fosse la durata) in una delle due aule parlamentari e aver compiuto 65 anni di et�.

Dall'1 gennaio 2012 (con deliberazioni 14.12.2011 e 30.1.2012) si � cercato di arginare questo spreco, imponendo che il diritto al vitalizio sorga dopo almeno 5 anni di mandato, ma conservando la possibilit� di far scendere la soglia anagrafica dai 65 anni ai 60, progressivamente, per ogni anno di permanenza in pi� superato il quinto.

Altro importante punto su cui ha agito la novella del 2012 � la trasformazione dell'assegno su base contributiva, ovvero in proporzione ai contributi versati,mentre la disciplina precedente prevedeva un versamento di appena l'8,6% dell'indennit� ricevuta.

Tuttavia, le nuove regole si applicano soltanto per la parte di pensione maturata dopo il 31 dicembre 2011, quindi tutti i parlamentari che hanno cessato il mandato prima di quella data hanno maturato il diritto a percepire il vitalizio secondo il vecchio sistema.

Tra costoro vi erano anche i condannati in via definitiva.

Questo fino a ieri, almeno per le �vittime� della delibera, tra cui si annoverano nomi �eccellenti� come quello di Cesare Previti, Marcello Dell'Utri, Tot� Cuffaro, mentre tra i �graziati� dovrebbero rimanere Gianni De Michelis, Paolo Cirino Pomicino e La Malfa (Il Fatto Quotidiano  ha pubblicato qui la lista con nomi, volti, condanne e importi).

 

-     Una vittoria di Pirro?

Se da una parte si �esulta�, dall'altra c'� chi vede nella delibera appena approvata soltanto una misura �blanda�, una propaganda politica svuotata di significato in vista delle prossime elezioni regionali.

In molti, poi, parlano di vera �vergogna�, anche in seguito agli sviluppi della sentenza della Corte Costituzionale (n. 70/2015) che ha dichiarato illegittima la legge Fornero sul punto che bloccava l'aumento dovuto all'adeguamento Istat delle pensioni, generando l'obbligo di rimborsare i pensionati per il �maltolto�.

Ma i soldi da restituire non ci sono, mentre invece, quelli per gli assegni dei condannati, ben pi� ingenti della maggior parte delle pensioni degli italiani, sinora sono stati trovati. E altri se ne troveranno in futuro per la lista dei �graziati� dalla delibera.

Cos�, la �vittoria� annunciata da pi� parti, rischia di diventare una vittoria di Pirro.

 

E voi cosa ne pensate? Condividete la scelta adottata con l'approvazione della delibera o ritenete che si debbano eliminare totalmente i privilegi? 

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