Data: 19/05/2015 17:10:00 - Autore: N.R.
C'� davvero libert� di lasciare commenti negativi su Facebook? O forse no?
Prima di lasciarci andare a facili entusiasmi � meglio fare bene attenzione a ci� che si posta su Facebook come dimostra la vicenda di quattro cibernauti finiti sotto processo per aver lasciato commenti negativi su un articolo pubblicato su una rivista e apparso anche nel social network di Zuckerberg.
La Corte di Cassazione (sentenza n. 20366 del 15 maggio 2015 qui sotto allegata)  occupandosi del caso  ha confermato il proscioglimento dei quattro autori dei commenti "incriminati" che per�, si sono salvati "per le penne", ovvero  per la  genericit� delle parole utilizzate.
L'accusa per diffamazione era partita perch� i quattro indagati, traendo spunto da un articolo apparso un un quotidiano e pubblicato su Facebook  avevano fatto commenti sprezzanti nei confronti dei giornalisti che lo avevano scritto.

Il giudice dell'udienza preliminare aveva pronunciato sentenza di non luogo a procedere  per insussistenza del fatto ed aveva osservato che si trattava di post generici, in cui non erano menzionati gli articolisti e neppure il giornale in cui era apparso l'articolo. La genericit� dei commenti non poteva dunque consentire di individuare persone come parti lese.

Su ricorso della Procura il caso  finiva in Cassazione ma gli Ermellini hanno  convalidato la decisione del giudice dell'udienza preliminare di assolvere gli imputati non potendosi considerare consumata la diffamazione in mancanza di "alcuna correlazione tra i commenti apparsi su Facebook e gli autori dell'articolo".

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