Data: 31/05/2015 11:00:00 - Autore: Marina Crisafi
di
Marina Crisafi – Se c'è chi ha lontani parenti in Svizzera o qualche zio o nonno emigrato
negli anni '60 e del quale si sono perse le tracce si faccia avanti. Le banche
svizzere infatti hanno “scoperto” sui
propri conti correnti qualcosa come 400 milioni di franchi (poco meno se
convertiti in euro) che non si sa da dove provengano e che si trovano da oltre
50 anni su depositi (c.d. “conti dormienti”) che nessuno ha mai movimentato.
Trovato il tesoro, ora le autorità elvetiche hanno deciso di mettersi alla ricerca dei
proprietari, o più probabilmente degli eredi
visto il tempo trascorso, e vincendo la tradizionale rigidità sulla
privacy, hanno deciso di “svelare” a breve, su un apposito sito internet i nomi dei titolari scomparsi, in modo da poter
assegnare il denaro ai legittimi eredi.
Chi dovesse ritenersi titolato a rientrare in
possesso delle somme, pertanto, potrà
presentare domanda ad hoc che verrà vagliata dalle autorità svizzere.
Laddove, invece, non venissero reclamate da nessuno entreranno a far parte del
patrimonio dello Stato.
Ma
attenzione. È inutile fare i furbi ricordando improvvisamente di avere un
lontano prozio del bisnonno che forse era emigrato in Svizzera in quegli anni
o millantando parentele inesistenti.
Le banche svizzere si sa sono rigide, per antonomasia, e hanno previsto controlli molto
stringenti.
Quanto alle origini di
questo denaro parcheggiato da
oltre mezzo secolo, è ancora giallo.
Esclusa l'ipotesi che si tratti di beni appartenenti alle famiglie
ebraiche perseguitate all'epoca della Shoah, si pensa possano appartenere a cittadini svizzeri (o emigrati nella confederazione)
privi di discendenti, ma si fa
strada anche una possibile provenienza illecita che potrebbe non solo mettere in imbarazzo ma anche creare grattacapi agli eventuali eredi.
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