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Data: 03/06/2015 17:00:00 - Autore: Marina Crisafi
di
Marina Crisafi - Se
nei mesi scorsi il dato si è mostrato altalenante e negli ultimi 60 giorni
addirittura in calo, stavolta la crescita
degli occupati fa parlare sul serio di “effetto Jobs Act”.
Secondo le rilevazioni Istat, infatti, il
mercato del lavoro ad aprile, primo mese ad avere visto in azione interamente
la riforma del lavoro, ha registrato una
crescita di 159mila occupati (0,7%), tornando ai livelli del 2012 e
collocandosi ben al di sopra dello stesso periodo del 2014 (con un aumento dell'1,2%).
Al contempo si è registrato un calo della disoccupazione al 12,4% (con
meno 0,2 punti percentuali), rispetto agli ultimi due mesi, mentre nel
confronto col 2014 il numero dei senza lavoro è diminuito dello 0,5% (in valore
assoluto -17mila).
A scendere è, in particolare, il tasso di
disoccupazione giovanile (fascia dai 15 ai 24 anni) che ad aprile è diminuita
di 1,6 punti rispetto al mese precedente, attestandosi
al 40,9%.
Il risultato non poteva che far gioire il
Governo, tanto che il presidente del Consiglio
ha subito espresso soddisfazione con il tweet
“avanti tutta sulle riforme, ancora
più decisi”, ma mentre la stessa Confindustria invita alla prudenza, perché
i dati vanno confermati su periodi più lunghi, ci pensa l'Ocse a promuovere la
riforma del mercato del lavoro.
Per l'organizzazione di Parigi, infatti, il
Jobs Act ha tutto il “potenziale” per “migliorare drasticamente il mercato del
lavoro” anche se la disoccupazione, secondo le previsioni della stessa Ocse, non
scenderà sotto il 12% nel 2016.
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