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Data: 20/06/2015 11:00:00 - Autore: Mara M. 163 Sì, 65 No e 2 astenuti. Questi i numeri con cui il Senato ha approvato lo scorso 10 giugno il Ddl sull'omicidio stradale: provvedimento che mira a punire le morti e le lesioni personali cagionate sulla strada alla stregua di delitti dolosi. Gli onorevoli di Palazzo Madama hanno dunque mostrato pochi dubbi circa la bontà del disegno di legge presentato dal Governo, anche se quest'ultimo è stato battuto per ben due volte in Aula sugli emendamenti apportati dai senatori Orellana (Gruppo Misto (ex M5S)) e Filippi (Pd). Tali modifiche – che escludono l'estensione del reato di omicidio stradale (e quindi della reclusione da 7 a 10 anni) ai casi in cui i conducenti di veicoli a motore cagionino la morte di una persona a seguito di attraversamento del semaforo rosso, guida controsenso e sorpasso in corrispondenza di attraversamento pedonale – sono infatti state infine approvate dai senatori, malgrado il parere negativo espresso dal Governo. Venendo al cuore del provvedimento, questo prevede un massimo edittale di 27 anni di carcere – spettanti a coloro che cagionano la morte di più persone, guidando sotto l'effetto di alcol o droghe, e dandosi alla fuga dopo aver commesso il fatto. Se c'è una sola vittima, e il colpevole si allontana senza prestare soccorso, questi rischia fino a 18 anni di carcere; mentre la pena massima scende a 12 anni di reclusione, se l'omicida non fugge dal luogo del crimine. Ancora, si è esteso il termine di sospensione della patente fino ad un massimo di 30 anni. Adesso, non resta che attendere la volontà della Camera dei Deputati.
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