Data: 19/06/2015 22:55:00 - Autore: Lucia Izzo
Investito da una Mercedes a Roma mentre attraversa la strada, non ottiene il risarcimento richiesto poich� non era sulle strisce pedonali.
Questo quanto accaduto ad un uomo che si � visto negare, prima dal Tribunale di Roma poi dalla Corte d'Appello capitolina, la richiesta di risarcimento dei danni cagionati dal sinistro che lo avevano costretto a diversi interventi chirurgici e a prolungate cure riabilitative a causa delle gravi lesioni subite.

La III sez. civile della Corte di Cassazione (sent. 12595/2015) ha ritenuto �insindacabili in sede di legittimit� i dati dell'istruttoria �ampiamente esaminati dai giudici di merito�, confermando sostanzialmente la ricostruzione prospettata dai giudici capitolini.

Fondamentali per ricostruire la dinamica del sinistro il verbale dei Vigili urbani e le testimonianze raccolte che hanno dimostrato che l'uomo non era sulle strisce e che il conducente procedeva a velocit� non eccessiva, su una strada bagnata e priva di illuminazioni, e pertanto nessuna responsabilit� poteva essergli addebitata.

Secondo la Corte quanto emerso contribuirebbe a fondare �presunzioni gravi, precise e concordanti sul fatto che il pedone, senza tener conto che in quel punto non vi fossero strisce pedonali e che avrebbe dovuto concedere la precedenza, si pose quale ostacolo imprevisto ed imprevedibile per l'automobilista.�
Dal complesso delle prove raccolte emergerebbe un quadro presuntivo valutabile dal giudice di merito al fine di formare il proprio convincimento, secondo il criterio dell' id quod plerumque accidit e del principio di gravit�, precisione e concordanza come richiesto dalla legge.
Ritenuti validamente esaminati in fatto gli atti processuali e i dati dell'istruttoria ed infondati altri due motivi di ricorso presentati, la Corte di Cassazione ha dunque provveduto al rigetto del ricorso.

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