|
Data: 02/07/2015 18:20:00 - Autore: Marina Crisafi La recente riforma della giustizia civile (c.d. decreto “anti credit crunch”) ha inciso notevolmente non solo nell'ambito del processo esecutivo, ma anche sulla legge fallimentare, con l'obiettivo ultimo di accelerare le procedure e facilitare il recupero dei crediti evitando, al contempo, di gravare sullo stato di crisi del debitore. A tal fine, sono diverse le modifiche apportate dal d.l. n. 83/2015 sulla legge fallimentare (r.d. n. 267/1942), sia con riferimento al concordato preventivo, nel segno di una “apertura alla concorrenza”, sotto il profilo delle proposte e delle offerte, sia nell'ambito proprio del fallimento, con svariate misure che vanno ad incidere su curatori e commissari fino al programma di liquidazione passando per i contratti pendenti (leggi: “Governo: ok al ‘pacchetto banche'. Ecco le novità sulle procedure concorsuali”).
Pubblichiamo, quindi, un pratico quadro sinottico delle modifiche apportate alla normativa (scaricabile in formato pdf qui sotto), recante il confronto, punto per punto, delle disposizioni precedentemente in vigore e di quelle attualmente introdotte dalla riforma.
La tabella è a cura degli Avv. Fabrizio Sigillò (Foro di Catanzaro – presidente del Centro Studi Processo Telematico) e Carla Secchieri (Foro di Padova – Consiglio Nazionale Forense – Centro Studi Processo Telematico), che ringraziamo per aver reso disponibile un valido ausilio per tutti gli operatori del diritto. Qui di seguito il PDF sfogliabile e subito sotto il link per il download.
|
|