Data: 08/07/2015 16:10:00 - Autore: Mara M.

Ancora pochi mesi di attesa, e poi (al massimo entro la fine del 2015), la Banca Dati del DNA per il contrasto della criminalit�, istituita con legge 85/2009, dovrebbe finalmente prendere corpo.

� quanto assicura il ministro della Giustizia Andrea Orlando, che insieme al Consiglio dei Ministri ha appena dato un primo (provvisorio) placet allo schema del regolamento attuativo. Cos�, sulla base della normativa interna approvata 6 anni fa, a ratifica delle disposizioni contenute nel Trattato di Pr�m, anche nel nostro Paese esister� un registro genetico� di soggetti pregiudicati � ma anche di cadaveri e familiari di persone scomparse , che possa agevolare il lavoro di magistratura e polizia giudiziaria.

Le attese sono alte: l'archivio nazionale delle doppie eliche si � infatti gi� dimostrato decisivo nel risolvere il 45% dei casi giudiziari in Gran Bretagna, il 43% in Olanda e il 17% dei crimini in Germania. Inoltre, la possibilit� di coordinamento fra le Banche Dati e gli organi inquirenti dei vari Paesi aderenti all'accordo, ne amplificher� senz'altro l'efficacia.

Molte le potenzialit� applicative del nuovo strumento, secondo il ministro: dalla conduzione di analisi pi� celeri e di successo sui delitti appena commessi, alla riapertura dei cosiddetti casi freddi� (che magari avevano subito un arresto delle indagini perch� ai tempi non era possibile avvalersi delle sofisticate tecniche scientifiche disponibili oggi), alla ricerca mirata di persone scomparse, all'identificazione di corpi e resti umani non ancora riconosciuti.

Ma anche la possibilit� di scagionare innocenti detenuti illegittimamente, che invocano giustizia!
Mara M.

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