Data: 09/07/2015 12:45:00 - Autore: G.C.
Gli ultimi dati Istat disegnano una situazione piuttosto critica sul versante dei consumi.
Il segno più preoccupante di una crisi economica è legato ai consumi alimentari.
Il quadro che ne emerge è preoccupante: il 60% delle famiglie risparmia sul cibo, sia dal punto di vista quantitativo che da quello qualitativo. Ciò indica il persistere delle difficoltà di una ripresa economica che da anni stiamo aspettando. Un altro dato allarmante proviene dal mondo dei giovani: i consumi degli under 35 sono inferiori a quelli degli under 64, confermando la difficile situazione reddituale giovanile, dovuta all'alto tasso di disoccupazione e alle basse retribuzioni.
Secondo i dati forniti dall'ONF, l'Osservatorio Nazionale Federcomsumatori, rispetto al 2002 le famiglie italiane hanno ridotto in modo considerevole le spese destinate allo svago, alla cultura e alla bellezza.
Prendendo come punto di riferimento una famiglia tipo composta da due genitori e da un figlio e con un reddito mensile di 1900 euro, le rinunce mostrano un evidente calo in tutti i settori, dalla cena al ristorante, con una decrescita del 67%, alla visita dei musei, in calo del 50%, dall'utilizzo dell'automobile, in diminuzione del 48%, ai trattamenti di bellezza, i quali mostrano un calo che sfiora il 90%. Gli effetti delle rinunce non si limitano a peggiorare la qualità della vita degli italiani, ma pesano in modo notevole sull'economia, penalizzando le imprese e le attività commerciali.
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