Data: 13/07/2015 09:00:00 - Autore: Erminia Liccardo

I fringe benefit garantiti oggigiorno ai lavoratori scarseggiano, come acqua nel deserto essi sono ambiti perch� unici emolumenti in grado di arrotondare uno stipendio sempre pi� inadatto a coprire le spese quotidiane.

Il diritto ai buoni pasto, � inutile dirlo, rappresenta un'agevolazione di non poco conto per i dipendenti i quali lo percepiscono come un mezzo per preservare il proprio potere d'acquisto.

Sottesa a questa percezione, che ne ha orientato un sempre pi� largo uso, il popolo dei buoni pasto � aumentato a dismisura ivi compresi anche coloro che li accettano e che hanno trovato negli utilizzatori una clientela fidelizzata e stabile.

Un intervento in materia era da prevedere, ed eccolo piombare alle porte dell'estate, sulle teste dei lavoratori ancora increduli, scettici e soprattutto disorientati circa la veridicit� della notizia che non ha impiegato molto tempo a dilagare nel mare del web.

La notizia � reale, la riforma c'� stata davvero.

Cerchiamo di comprendere come essa abbia operato e in che termini influir� sul nostro diritto ai buoni pasto.

 

Regolarizzazione dell'uso dei buoni pasto: siglato il limite della cadenza giornaliera

Ecco a chi � da imputare un cambiamento tanto radicale in capo al diritto ai buoni pasto: � la Legge di Stabilit� ad apportare nuove regole nell'uso dei ticket.

La novit� involge i buoni pasto elettronici, che in verit�, esattamente come quelli cartacei, sono da sempre stati non cumulabili, n� commerciabili, n� cedibili o convertibili in denaro.

L'intervento trova ragion d'operare sui buoni pasto elettronici -circolanti in Italia da circa 3 anni- proprio perch� pi� facilmente tracciabili.

Sar� dunque molto pi� fattibile sanzionarne o, ancor meglio, prevenirne un eventuale uso scorretto.

 

Detassazione dei buoni pasti di dipendenti e collaboratori

L'impossibilit� di cumulare i buoni pasto, tuttavia, non rappresenta certo una novit� legata alla nuova normativa atteso che, di contro, tale imperativo da sempre connota e permea il diritto ai buoni pasto e, pi� segnatamente, l'utilizzo di quelli elettronici.

Quello che, piuttosto, rappresenta una reale novit� � il ritocco che la legge di stabilit� 2015 effettua sul tetto di esenzione, che, per i ticket elettronici viene condotto da 5,29 a 7 euro.

Un sospiro di sollievo per i beneficiari.

La disposizione di cui ai commi 16 e 17 dell'unico articolo della Legge di Stabilit� (legge 190/14), con esclusivo riferimento ai ticket c.d. elettronici, ha innalzato infatti il limite di esenzione fiscale che pu� essere applicato ai buoni pasto acquistati in favore di lavoratori, dipendenti e assimilati.

In altri termini l'utilizzatore andr� a godere di un servizio sostitutivo di mensa aziendale dall'importo esattamente corrispondente al valore facciale del buono pasto.

Anche questa disposizione � entrata in vigore proprio da pochi giorni, quasi ad attutire gli effetti negativi che andranno ad impattare sul diritto ai buoni pasto in capo ai beneficiari da troppo tempo avvezzi a destinarli per l'acquisto della spesa alimentare.

 

Cerchiamo di ravvisare piuttosto in questi interventi di legge, percepiti da molti come un'indebita limitazione, un'occasione per ricomporre e regolarizzare un settore in cui una diffusa e generalizzata confusione circa la loro esatta natura, l'ha fatta per troppo tempo da padrona.

Erminia Liccardo


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