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Data: 20/07/2015 10:30:00 - Autore: Marina Crisafi Di Marina Crisafi - Da gennaio niente più tasse sulla prima casa. E poi sarà la volta di Ires e Irap, per finire nel 2018 con un intervento sugli scaglioni Irpef e le pensioni. L'annuncio “bomba”, come riportato dal quotidiano la Stampa (v. Renzi: "Dal 2016 abolirò la tassa sulla prima casa. Nel 2017 giù Ires e Irap, nel 2018 taglio dell'Irpef") , arriva direttamente dal premier dal palco dell'assemblea del Pd all'Expo. Tra citazioni in greco, per cogliere il momento propizio (“kairos”) e appelli all'unità del partito per il bene del paese, Renzi ha annunciato una “rivoluzione copernicana sulle tasse” promettendo tagli da 45 miliardi di euro in tre anni, trasformando in un “salto di qualità” l'inversione di rotta imboccata dal Paese grazie alle riforme e agli 80 euro sperimentali in busta paga. Con la ripartenza del Paese, infatti, la prima priorità politica, a detta del premier, è la riduzione delle tasse, perché gli italiani hanno “fame di crescita, benessere, lavoro”. E l'Europa? Il premier tranquillizza sul rispetto dei parametri di Maastricht, ma con un certo margine di libertà sul fiscal compact. Ed ecco le promesse: dal prossimo anno, con la legge di stabilità si partirà dall'abolizione della tassa sulla prima casa, perché l'80% degli italiani ha un'abitazione di proprietà e, dunque, da qui si farà ripartire la fiducia. Successivamente, sarà la volta dell'Irap e dell'Ires nel 2017 e nel 2018 si passerà ad intervenire sugli scaglioni Irpef e sulle pensioni. Una sforbiciata senza pari che, stando alle stime, necessita di 45 miliardi di euro (5 nel 2016 e 20 sia nel 2017 che nel 2018), cui si aggiungono altri 20 miliardi di investimenti per infrastrutture da spendere entro il 2016. Poi a pioggia, altri annunci partono dal palco dell'Expo, tra cui il via libera definitivo ad una serie di riforme: anzitutto quella della P.A. prima della pausa estiva e poi quella della Costituzione, ed entro l'anno la legge sulle unioni civili. Ovviamente, tornando al tagliatasse, non mancano le riserve: l'abolizione della tassa sulla prima casa, annuncio di "berlusconiana" memoria, è davvero una priorità, e l'impostazione sarà “indiscriminata” per tutti, anche per i più ricchi?
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