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Data: 27/07/2015 12:30:00 - Autore: Marina Crisafi di Marina Crisafi – 10 miliardi di euro tanti ne servono in cinque anni per riorganizzare la sanità e intanto arrivano i tagli che però rassicura il ministro Beatrice Lorenzin non saranno “lineari”. Tetto agli esami e alle visite “facili”, rafforzamento della medicina territoriale e controlli sugli ospedali. Queste le misure annunciate dal ministro che andranno oggi in aula al Senato come emendamento al decreto Omnibus sugli enti locali, confermando quanto dichiarato dal commissario alla spending review Gutgeld sulle colonne di Repubblica. Dove trovare le risorse? La ricetta della Lorenzin parla di maggiore efficienza e nuova organizzazione, necessarie per risolvere la carenza di persone e servizi, perché nella sanità, si sa, avvisa la ministra, “non c'è più niente da tagliare”, per lo meno non verticalmente. Ma di veri e propri tagli si tratta. Nel pacchetto che sarà presentato oggi, infatti, ci sono in ballo misure per 2,3 miliardi di euro per l'anno in corso e altrettanti per il prossimo anno e per il 2017. E il “recupero” sarà moderato per il Governo ma “doloroso” per i cittadini. Si parla, infatti di freno alla “medicina difensiva”, quella cioè messa in atto dai medici che, per evitare vertenze giudiziarie, “elargiscono” prescrizioni facili. Tradotto: tetto a visite ed esami (strumentali e di laboratorio) che d'ora in poi saranno prescrivibili soltanto se “necessari”, secondo l'apposita “lista” che presto sarà stilata dallo stesso ministero della Salute. Tutto ciò che è fuori dalla lista sarà pagato di tasca propria dai cittadini e i medici che sbagliano (prescrivendo esami e visite ingiustificate) subiranno pesanti tagli allo stipendio. Il fine, a detta del ministro, è quello di rafforzare la medicina territoriale, “portando i pazienti in ospedale – soltanto – quando necessario”. Ma non solo. Il giro di vite arriva anche per gli ospedali, con controlli maggiori sulle strutture in rosso e tagli ai ricoveri nelle case di cura convenzionate con meno di 40 letti e sulla spesa del personale. Revisione (al ribasso), infine, sui contratti di acquisto di beni, servizi e dispositivi medici.
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