Nella sentenza n. 35024/2015, depositata il 20 agosto (qui sotto allegata), la Corte di Cassazione non � in realt� entrata nel merito della questione, ma non ha neanche dichiarato l'assoluzione della ricorrente, imputata per le predette ragioni.

Nel caso di specie, veniva contestato il fatto che i giudici sia di primo che di secondo grado avevano dichiarato di non doversi procedere nei confronti dell'imputata per essere stata insufficiente e contraddittoria la prova dell'osservanza del termine per proporre la querela.

Con riferimento a ci�, la Corte ha affermato che il difetto della condizione di procedibilit� impedisce ogni valutazione di merito circa il fatto dell'imputato e quindi anche che sia pronunciata nei suoi confronti sentenza di proscioglimento secondo la regola della prevalenza, per evidenza della causa di non punibilit� nel merito.

Altri motivi rilevanti di ricorso, tutti rigettati dalla S.C. perch� generici e concernenti questioni di merito, denunciavano vizi di motivazione per non aver i giudici di legittimit� enunciato le ragioni di inattendibilit� delle prove proposte per una pronuncia ex art. 530, co. 2, c.p.c. e di quelle rilevanti per una pronuncia ex art. 599 c.p. e vizi di motivazione con riferimento all'enunciazione delle ragioni poste a fondamento del diniego di acquisizione delle prove.

In ogni caso il rischio che a spettegolare sui flirt tra colleghi consegua una condanna penale c'� ed � concreto: al di l� del fatto che nel caso esaminato la �fortuna� dell'imputata � derivata dal mancato rispetto del termine per proporre la querela, emblematica in tal senso � la sentenza n. 44940/2011 con la quale si � chiaramente stabilito che �integra il reato di diffamazione la diffusione, all'interno del ristretto ambito lavorativo, della notizia del rapporto clandestino tra due colleghi. La notizia pu� difatti avere una valenza diffamatoria, specie se uno dei due � sposato, in ragione della riprovazione sociale e del malevolo pettegolezzo che sovente accompagna fatti del genere�.