Data: 30/08/2015 08:30:00 - Autore: Valeria Zeppilli

di Valeria Zeppilli � Se � vero che chi perde in giudizio � di regola tenuto a farsi carico del pagamento delle spese legali sostenute dalla controparte, il compenso da corrispondere � tuttavia quello per un solo avvocato.

A stabilirlo � la Corte di Cassazione nella sentenza n. 17215 depositata il 27 agosto 2015 (qui sotto allegata).

Nel caso analizzato, i due �vincitori� avevano un'analoga posizione processuale e si erano fatti assistere da un medesimo legale.

I giudici, alla luce di ci�, hanno ritenuto che, secondo quanto previsto dagli articoli 4 e 8 del d.m. n. 55/2014, parte soccombente � tenuta a pagare un compenso unico, sebbene maggiorato secondo la percentuale individuata dal decreto stesso, senza che a nulla rilevino il fatto che l'avvocato abbia provveduto a depositare atti difensivi distinti (anche in ragione del fatto che li stessi avevano contenuto pressoch� identico) e la circostanza che i due assistiti avevano nominato anche un altro legale ciascuno.

La Suprema Corte, infatti, ha sottolineato che il soccombente, in conformit� al principio della non debenza delle spese superflue, va caricato degli onorari solo �nella misura della pi� concentrata attivit� difensiva quanto a numero di avvocati, rimettendo poi il resto a carico del cliente rappresentato�.

Attenzione quindi a ponderare bene tutte le variabili nella scelta di come farsi assistere.


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