Data: 07/09/2015 14:00:00 - Autore: Marina Crisafi

di Marina Crisafi � Maggiore tutela per le vittime di reato e risarcimento anche al convivente della persona deceduta in conseguenza del delitto. Sono le novit� principali contemplate dal decreto attuativo della direttiva europea (n. 2012/29/UE) in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato, approvato, in via preliminare, dal Consiglio dei Ministri il 4 settembre scorso.

Dopo la recente attuazione (con d.lgs. n. 24/2014) della direttiva 2011/36/UE che detta le norme minime relative alla definizione dei reati e delle sanzioni nell'ambito della tratta di esseri umani, l'Italia prosegue cos� il suo percorso nell'adeguamento della legislazione interna ai dettami dell'Europa sulla tutela delle vittime dei reati.

Lo schema approvato venerd� mira, infatti, come si legge sul sito del Governo, a completare �un assetto di regole che assicura ancor pi� l'effettivit� dei diritti di partecipazione consapevole delle vittime al processo penale�.

E proprio a tal fine, � previsto che qualora la persona offesa sia deceduta in conseguenza del reato, le facolt� e i diritti previsti dalla legge possano essere esercitati oltre che dai prossimi congiunti, ivi compreso il coniuge, anche dal convivente della stessa. L'essenziale � che la persona sia stata legata alla vittima �da relazione affettiva e con essa abbia stabilmente convissuto�.

Tra le altre misure contenute nel decreto, c'� anche la precisa informazione, sin dal primo contatto con l'autorit� procedente, sui diritti riconosciuti alla vittima del reato e la possibilit�, se la stessa non conosce la lingua italiana, di essere assistita da un interprete e di ottenere gratuitamente la traduzione degli atti processuali essenziali all'esercizio dei suoi diritti.

� fatto obbligo inoltre nelle ipotesi di delitti commessi con violenza alla persona di informare la vittima dell'eventuale scarcerazione o evasione dell'imputato o del condannato e di adottare modalit� protette per la testimonianza delle vittime particolarmente �vulnerabili� a prescindere dal reato per cui si procede.


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