Data: 25/09/2015 08:00:00 - Autore: Valeria Zeppilli

di Valeria Zeppilli – Con un'importante sentenza resa nelle cause T-124/2013 e T-191/2013 (qui sotto allegata), il Tribunale dell'Unione Europea ha annullato ben tre bandi di concorso europei. Il motivo? Ai candidati era imposto di scegliere come seconda lingua e come lingua per comunicare con l'ufficio europeo di selezione del personale (EPSO), necessariamente l'inglese, il francese o il tedesco

Sulla spinta del ricorso proposto da Italia e Spagna, i giudici dell'Unione hanno riconosciuto il carattere discriminatorio dell'imporre una limitazione della scelta ad un numero ristretto di lingue: il rischio, infatti, è quello di avvantaggiare alcuni candidati potenziali e svantaggiarne altri.

Del resto, sarebbe del tutto irragionevole presumere che un funzionario neoassunto non sia in grado di offrire una prestazione di lavoro utile solo perché non conosce una delle tre lingue indicate nei bandi.

Inutili i tentativi della Commissione di giustificare la scelta ponendo in evidenza il fatto che l'inglese, il francese e il tedesco sarebbero le tre lingue maggiormente utilizzate nell'Unione, soprattutto per quanto riguarda la comunicazione interna alle istituzioni: per il Tribunale si tratta di un'affermazione vaga e non completata da indicazioni adeguate.

Essa, in sostanza, non è supportata da elementi concreti e idonei a giustificare il rischio di diseguaglianza che discende dal porla a sostengo della limitazione contenuta nei bandi di concorso.

Oltretutto, è notorio che sia i membri del Parlamento europeo che i rappresentanti degli Stati membri riuniti in Consiglio si esprimono nei loro incontri in tutte le lingue ufficiali dell'Unione.

Vittoria, quindi, per Italia e Spagna: i bandi oggetto di contenzioso sono annullati. 



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