Data: 06/10/2015 18:00:00 - Autore: Margherita Marzario

Dott.ssa Margherita Marzario - Oggi si parla tanto di famiglia ma, forse, si pratica poco la famiglia. Tra i neologismi odierni compare �famigliafobia�, un atteggiamento sempre pi� diffuso contro la famiglia, cui si dovrebbe rispondere impiegando, in maniera atecnica, attivit� quali �doing business� (fare impresa), �civic crowdfunding� (finanziamento collettivo) e �fundraising� (raccolta fondi). Se si riscoprissero il senso e il significato della famiglia non ci sarebbe bisogno di alcun neologismo, n� negativo n� positivo. 

L'interesse della famiglia non sempre coincide con quello egoistico dei singoli, e perci� l'organizzazione familiare viene regolata da numerose norme inderogabili, di ordine pubblico. Mentre massima � la libert� che il diritto riconosce ai soggetti nel determinarsi al compimento degli atti familiari, minima � l'autonomia che viene loro riconosciuta nel regolamento del rapporto di famiglia�. Cos� si esprimeva il grande giurista Alberto Trabucchi, �maestro del diritto di famiglia�, tra gli anni '60 e gli anni '70, anni cruciali per il diritto di famiglia. 

Con l'avvento degli anni 2000, purtroppo, � tornato preponderante l'interesse egoistico che ha portato all'ammissibilit� di patti in deroga ai doveri coniugali (inammissibili, per�, se riguardanti l'obbligo di assistenza morale e materiale o se finalizzati all'elusione dei doveri coniugali) e alle varie configurazioni e denominazioni della famiglia, dalla famiglia unipersonale alla famiglia arcobaleno.

Quando si esaminano i grandi capolavori della letteratura o del cinema, non si pu� non essere colpiti dal modo in cui le realt� familiari si trovano spesso nel cuore del dramma o della tresca. Complessit� delle relazioni tra congiunti, tra fratelli e sorelle, tra genitori e figli, tra famiglie imparentate o vicine. La vita familiare sembra presentare una gamma quasi infinita di situazioni che offrono al talento dello scrittore o del cineasta l'occasione di appassionarci e di farci riflettere. Prendendo in esame tale realt� multiforme, questi osservatori della vita familiare vi trovano il peggio e il meglio. Vi si trovano infatti generosit�, bont�, sacrifici, come pure abusi a volte terribili, chiusura e sofferenza"

Queste le parole del teologo francese Marc Rastoin, per il quale si tratta di una realt� umana e sociale fondamentale: "le famiglie rivelano ci� di cui � capace il cuore umano, nel bene e nel male. Le famiglie possono essere ferite, segnate dal peccato e dal silenzio, possono essere luoghi di dolore e di follia, ma pure [�] possono essere luoghi di crescita e di bont�, di bellezza e di perdono, di parola e di verit�. Questo vale per la vita della coppia genitoriale - che ne � la fonte e la base -, come pure per le relazioni genitori-figli, che ne sono il frutto. [�] Ognuno di noi ha la propria esperienza, e questo ai diversi livelli della realt� familiare. Ci sono infatti in ogni famiglia ombre e luci, cose e avvenimenti di cui non si deve parlare, e persone il cui coraggio si trasmette silenziosamente agli altri. Una moglie o un marito che si prende cura del proprio coniuge malato con una dedizione incondizionata. Genitori che si prendono cura dei loro figli con pazienza amorevole. Fratelli e sorelle generosi e solidali tra loro, quando uno vive un momento difficile. Pensiamo anche a genitori con un figlio vittima della droga. D'altra parte, conosciamo tutti gelosie strane e implacabili tra fratelli e sorelle, padri assenti che si disinteressano dei loro figli, fratelli e sorelle che si fanno del male, stupidamente e amaramente, per un'eredit�, soffrendo per vecchie ferite mal digerite, coppie in cui l'amore s'� trasformato in guerre con trincee pi� o meno silenziose. Perch� una tale tavolozza?� 1.  

Non esiste nessuna �famiglia del Mulino Bianco� e proprio per questo bisogna darsi ancor di pi� da fare. 

Per arginare i contrasti insiti in ogni famiglia il legislatore della riforma del diritto di famiglia (l. n. 151/1975) ha focalizzato l'attenzione sulla famiglia nella sua interezza, con le varie locuzioni in cui � richiamata, per fissarne la priorit� rispetto ai singoli membri: interesse della famiglia (art. 143 comma 2 c.c.), bisogni della famiglia (art. 143 comma 3 c.c.), esigenze preminenti della famiglia (art. 144 c.c.), esigenze dell'unit� e della vita della famiglia (art. 145 comma 2 c.c.), mantenimento della famiglia (art. 324 comma 2 c.c.). 

Il senso e significato di mettere su famiglia � indicato nell'art. 144 c.c.: concordare l'indirizzo della vita familiare e fissare la residenza della famiglia secondo le esigenze di entrambi (vocabolo che differisce da �tutti e due�, perch� indica una relazione pi� stretta) e quelle preminenti della famiglia stessa. Il legislatore del 1975, oltre alla funzione naturale di �mediazione attiva� della famiglia, ha previsto anche una sorta di �mediazione interattiva� con l'intervento del giudice e pure con l'audizione dei figli conviventi che abbiano compiuto il sedicesimo anno d'et� (art. 145 cod. civ.). 

Questa disposizione, cos� come altre innovative dell'allora riforma, sono state disattese o neglette. 

�Il dramma � non tentare l'impossibile per togliere le incrostazioni, sanare le ferite, rimuovere il non-detto nelle dinamiche che normalmente vive una coppia, in modo che da una situazione di crisi � salutare, il pi� delle volte � riemerga un nuovo ritmo di vita a due. La posta in gioco � la felicit� delle persone e in definitiva di ciascuno di noi� afferma la psicologa e psicoterapeuta Paola Bassani2

�Collaborazione nell'interesse della famiglia� (art. 143 comma 2 c.c.) significa che la coppia coniugale deve sublimarsi e non pu� incrinarsi alla prima crisi, sbandata o difficolt� come, invece, avviene. Quasi una dimensione triadica in cui la coppia � la base ed il vertice � la famiglia. 

La vocazione alla famiglia � iscritta nella natura umana, ed essa prende la forma di un viaggio impegnativo e a volte conflittuale, come lo � tutta la vita, del resto. Sono incalcolabili la forza, la carica di umanit� in essa contenute: l'aiuto reciproco, le relazioni che crescono con il crescere delle persone, la generativit�, l'accompagnamento educativo, la condivisione delle gioie e delle difficolt��. 

Tale descrizione, del teologo Antonio Spadaro, � espressa giuridicamente nell'attualit� e problematicit� dell'art. 29 comma 1 della Costituzione: �[�] famiglia come societ� naturale fondata sul matrimonio�. 

C'�, infine, "un problema culturale pi� ampio, sul modo di intendere la famiglia. [�] Senza un orizzonte autenticamente relazionale, la famiglia non pu� n� costituirsi n�, poi, reggersi� (Franco Miano, docente di filosofia morale). 

Famiglia deriva etimologicamente dall'osco-umbro �faam�, casa, divenuto poi nel latino �famulus�, servitore. Famiglia � fare casa insieme e mettersi al servizio l'uno dell'altro. Se vengono a mancare queste caratteristiche sin dal �progetto di famiglia�, non vi � famiglia ed � inutile e dannoso mettere al mondo un figlio sperando che �cementifichi� una relazione vacillante o inesistente. 

� questo il senso della pluricitata definizione (considerata ossimoro) dell'art. 29, comma 1, della Costituzione, ove si legge �famiglia societ� naturale fondata sul matrimonio�. 

Una famiglia da progettare � quel diritto di sposarsi e di fondare una famiglia riconosciuto in tutti gli atti internazionali (per es. art. 16 Dichiarazione Universale dei Diritti Umani) che � ben diverso da quei �progetti di genitorialit� privi di legami biologici con il nato� di cui si parla nella sentenza del G.I.P. del Tribunale di Napoli del 17 luglio 2015 (che, molto discutibilmente, ha aperto le porte in Italia alla cosiddetta maternit� surrogata o utero in affitto). 

La genitorialit� non � un diritto e la famiglia � tale anche senza figli. 

Non bisogna pretendere di avere figli ad ogni costo e con ogni mezzo trascurando, poi, i diritti degli altri, in primis dei futuri figli. 

Una sublimazione dell'amore genitoriale si ha gi� nella genitorialit� adottiva, nel cui caso la legge riconosce il diritto del figlio adottato di accedere ad informazioni sulle proprie origini (il novellato art. 28 legge 4 maggio 1983 n. 184 distingue varie modalit�). 

Famiglia � dare la vita e darsi la vita in uno spirito di servizio intrafamiliare e interfamiliare, ovvero �generativit�� (concetto elaborato per la prima volta dallo psicoanalista tedesco Erik Erickson, intesa come capacit� dell'et� adulta opposta ad una condizione di stagnazione e autoassorbimento), che non si manifesta necessariamente nella �generazionalit�� (mettere al mondo altre generazioni): � anche questo uno degli aspetti dell'ecologia familiare, relazionale ed umana, esigenza sempre pi� sentita. 

A proposito di quest'ecologia (�eco-� dal greco �oikos� che significa �casa, famiglia�), nelle attuali compagini familiari, famiglie con figlio unico o famiglie allargate, i genitori hanno ancor di pi� il compito di educare alla fratria, alla fraternit� e alla fratellanza. 

Anche se non � costruttivo che la riforma del decreto legislativo 154/2013 abbia eliminato dall'art. 147 del codice civile la distinzione tra �prole� (complesso dei figli di una famiglia) e �figli� (i singoli figli). Cos� sostiene fra Fabio Scarsato (occupatosi a lungo di disagio giovanile): �Senza per forza di cose arrivare ai �fratelli coltelli� o alle diaboliche liti per le eredit�, ma certamente l'esperienza ci ha insegnato che fratelli e sorelle si nasce, in qualche modo. Ma poi, giorno dopo giorno, bisogna anche diventarlo. Geneticamente e spiritualmente siamo predisposti alla fraternit�. Ma questa non avverr� senza di noi. Che � come dire: qualcosa viene donato, ma poi il resto va responsabilmente costruito assieme, faticando, sbagliando, ricominciando. Talvolta anche accettando che il fratello o la sorella restino diversi dalle nostre aspettative, non ci assomiglino, facciano altre scelte di vita, anche sbagli. Perch� essere fratelli non significa non vedere o giustificare sempre. E comunque parliamo di fratelli, non di gemelli, perfettamente uguali, l'uno fotocopia dell'altro. Il fatto � che le nostre fatiche e i nostri insuccessi non sono di per s� una negazione della fraternit�. Ci dicono piuttosto della lunga strada da percorrere e del nostro desiderio insopprimibile di arrivarci�.

La famiglia - si legge nel punto n. 16 del Patto associativo del Forum delle associazioni familiari del 1999 - "deve essere riconosciuta quale soggetto attivo, consapevole e responsabile, titolare di doveri e diritti all'interno del sistema dei servizi alla persona, con particolare riferimento agli ambiti culturale, scolastico, lavorativo, sociale, assistenziale, sanitario, giuridico, psicologico e relazionale e deve poter fruire delle relative adeguate misure economiche�. 

La famiglia � e deve essere anche soggetto economico. Occorre riappropriarsi del vero e profondo significato di economia, quell'economia richiamata nella Costituzione, a cominciare dall'art. 2 ove si parla di �solidariet� economica�. 

In alcune famiglie si sta provando a educarsi al valore delle cose. "Talvolta basta decidere che un guasto o una rottura, soprattutto se provocati da disattenzione o superficialit�, non saranno magicamente pagati da chiss� chi: la famiglia, solennemente riunita in seduta plenaria, decider� a che cosa si rinuncer� per far fronte a quel costo. E ognuno contribuir� per quel che pu� ed � alla portata delle sue tasche (ma si pu� anche sopperire con qualche lavoretto in casa o rinunciando a un gelato). Un'altra volta, all'arrivo del tanto richiesto cagnolino, ci si divider� equamente i compiti, dando a ognuno la sua piccola responsabilit� (l'esperienza insegna che quando si tratta periodicamente di portare il cagnolino a fare una passeggiata, non � cos� semplice staccarsi dai propri giochi o dalla tv). Educarsi a �pagare di persona� nelle piccole cose� (fra Fabio Scarsato). 

Nel Preambolo e nell'art. 29 della Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia si prescrive di educare il fanciullo ai valori e alla responsabilit�, ma in realt� in famiglia occorrono coeducazione valoriale e corresponsabilit� che esprimono il vero senso della famiglia di mettersi al servizio l'uno dell'altro.

�Il nostro mondo scorre dinanzi a noi e assume la nostra impronta, la nostra forma� (dal pensiero del filosofo statunitense Ralph Waldo Emerson): cos� ogni famiglia e l'infanzia generata ed educata in seno ad ogni famiglia. � inutile lamentarsi delle nuove generazioni: esse sono lo specchio delle generazioni precedenti. La famiglia genera tutto, non solo i figli, e pu� far degenerare ogni cosa, per esempio i valori in disvalori. Il primo luogo sicuro (etimologicamente �senza preoccupazione�), deputato per natura ad ogni forma di educazione, � e deve essere la famiglia.La reciprocit� nell'amare � anche saper chiedere e prendere l'amore e il calore dall'altro e dell'altro. Questa � l'educazione sentimentale (ancor prima che sessuale) che bisogna impartire e in cui bisogna crescere in famiglia. 

Negli ultimi decenni per arginare la forza centrifuga della deriva individualistica e l'arretramento del Welfare State, che hanno fatto sorgere nuove esigenze come quella dei caregiver (letteralmente �colui che si prende cura� e si riferisce a tutti i familiari, prevalentemente donne, che assistono un loro congiunto ammalato e/o disabile) o del cohousing (una forma di coabitazione solidale in cui pi� famiglie condividono spazi, tempi e servizi), il legislatore ha cercato di riassettare il tessuto relazionale della famiglia con varie leggi, dalla legge 28 marzo 2001 n. 149 che ha cambiato la rubrica della legge sull'adozione in �Diritto del minore ad una famiglia�, al decreto legislativo n. 80/2015 (decreto attuativo della c.d. riforma Jobs Act) che ha esteso i congedi (in tal caso non retribuiti) per i genitori, lavoratori dipendenti, sino all'et� di 12 anni dei figli. 

La legge 149/2001 ha profondamente innovato la legge sull'adozione 184/1983 tanto da renderla un vero vademecum della genitorialit� (non solo di quella adottiva), dall'art 1 in cui si stabilisce che il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell'ambito della propria famiglia all'art. 6 in cui si parla di idoneit� e capacit� dei futuri genitori, e cos� di seguito. 

Lungo la stessa linea � seguita la legge 10 dicembre 2012 n. 219 �Disposizioni in materia di riconoscimento dei figli naturali� (come pure il decreto legislativo 28 dicembre 2013 n. 154) che, tra le varie novelle legislative, ha sostituito l'art. 315 del codice civile, nel cui attuale testo al secondo comma si legge: �Il figlio ha diritto di crescere in famiglia e di mantenere rapporti significativi con i parenti�. Perch� nella famiglia si � (o si dovrebbe essere) l'uno dall'altro, l'uno con l'altro, l'uno per l'altro, soprattutto in presenza di figli. 

La famiglia � un progetto fatto di vari momenti, componenti ed elementi. La famiglia, prima ancora di essere una comunit�, � comunione, alla base di ogni altra comunit�. Infatti, laddove venga a mancare questa comunione si riportano conflittualit� e negativit� in ogni altro contesto. 

In quasi tutte le fonti normative la famiglia � definita �naturale�: sia per la famiglia e non a costo della famiglia ogni decisione, personale o politica. Dalla famiglia alla famiglia: cos� la vita, cos� l'aspirazione, cos� l'esigenza di ogni uomo. Dalla famiglia alla famiglia: ecco il cerchio della vita.

1 M. Rastoin, �La famiglia e le sue contraddizioni� in �La Civilt� Cattolica� n. 3954 del 21 marzo 2015 pp. 527-528

2 P. Bassani, �A passo di coppia�, ed. Paoline, 2011


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