Data: 03/10/2015 06:00:00 - Autore: Marina Crisafi

di Marina Crisafi - Se avete una Volkswagen, una Seat, un'Audi o una Skoda potreste essere vittime anche voi delle manipolazioni dei dati sulle emissioni inquinanti dei motori diesel nella vicenda dell'ormai arcinoto �scandalo Dieselgate�, che ha colpito il gruppo automobilistico tedesco.

La questione, originata dai milioni di auto del gruppo �indagate� negli Usa, si � allargata infatti all'Europa e, dunque, anche all'Italia.

Secondo la nota emanata dalla filiale italiana del gruppo le auto del brand Volkswagen vendute in Italia e interessate dal Dieselgate (in quanto equipaggiate con i motori diesel incriminati �EU5 tipo EA 189�), sarebbero infatti 648.458.

Nel dettaglio, al momento in base a quanto comunicato dalla casa madre al vendor italiano, sarebbero: 361.432 i veicoli del brand Volkswagen, 197.421 le Audi, 38.966 le Skoda, 35.348 le Seat e, infine, 15.291 i veicoli commerciali leggeri.

E mentre sia la Volkswagen che le altre case madri del gruppo cercano di correre ai ripari con un piano d'azione che prevede la presentazione di soluzioni tecniche e relative misure alle autorit� competenti entro ottobre, oltre alle informazioni ai clienti sulle tempistiche e le modalit� per l'esecuzione dell'intervento di manutenzione sui veicoli coinvolti (esclusi quelli nuovi, dotati di motori Diesel EU6 he non necessitano di alcun intervento), l'Autorit� Garante della Concorrenza e del mercato ha deciso di avviare un procedimento istruttorio, nei confronti sia della societ� madre che della filiale italiana del gruppo.

Il fascicolo aperto dall'Authority, sulle centraline truccate, a seguito di varie segnalazioni da parte delle associazioni dei consumatori, � fondato sull'ipotesi di �pratica commerciale scorretta�, per aver indotto i consumatori ad errate scelte d'acquisto (negli anni dal 2009 al 2015) di veicoli con caratteristiche di qualit� ed emissioni inquinanti inferiori ai valori dichiarati, per mezzo delle campagne pubblicitarie effettuate (claim, depliant informativi, ecc.).

Intanto, nel resto d'Europa, anche Parigi apre un'inchiesta per sospetta frode aggravata e la Svizzera ha persino bloccato le vendite di alcune modelli.

Lo scandalo insomma si allarga a macchia d'olio e, nel mirino, sembra siano gi� finite vetture di altre marche.


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