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Data: 08/10/2015 09:00:00 - Autore: Valeria Zeppilli di Valeria Zeppilli - L'avvocato non ha impugnato la sentenza sfavorevole. Il cliente gli fa causa asserendo di aver subito un danno. Questa è la questione con la quale si è recentemente confrontato il Tribunale di Fermo. Per il giudice, secondo quanto sancito con la sentenza numero 784/2015, affinché possa essere risarcito, l'insoddisfatto cliente deve dimostrare che, laddove il suo legale avesse proposto l'auspicata impugnazione, le probabilità di vittoria sarebbero state di una percentuale almeno pari a dieci punti. Viceversa, niente perdita di chance. Nel caso di specie, la domanda era stata proposta da una ditta individuale, la cui opposizione all'esecuzione su una controversia relativa ad una locazione era stata respinta in primo grado. L'avvocato, in effetti, aveva deciso di non impugnare la sentenza, ma il cliente, nel chiedere i danni, non aveva in nessun modo tentato di dimostrare le probabilità di esito favorevole della tempestiva impugnazione. Per farlo avrebbe potuto anche fare ricorso alla prova critica o indiziaria, ma niente. Oltretutto, nel caso di specie, molto difficilmente l'appello avrebbe sovvertito la decisione di primo grado: per poter essere accolta nel caso in cui sia presente un titolo giurisdizionale, infatti, un'opposizione all'esecuzione deve fondarsi, diversamente da quanto verificatosi, su fatti modificativi, estintivi o impeditivi antecedenti la formazione del titolo. Così il cliente non solo è rimasto insoddisfatto, ma si è trovato anche condannato a pagare all'ex legale le spese di lite.
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