Data: 19/10/2015 10:00:00 - Autore: Marina Crisafi

di Marina Crisafi - Risarcisce i vicini il locale che tutte le sere e le notti manda musica ad alto volume disturbando il loro riposo anche se ci� non provoca danni alla loro salute.

A stabilirlo � la terza sezione civile della Cassazione, con la sentenza n. 20927/2015 depositata il 16 ottobre scorso (qui sotto allegata), respingendo il ricorso di una societ�, titolare di un locale, che per ben 3 anni consecutivi ogni estate organizzava serate di intrattenimento musicali, con immissioni sonore che superavano la soglia massima di tollerabilit� in orari notturni e conseguente lesione del diritto al riposo notturno delle famiglie residenti l� vicino.

Allineandosi alla giurisprudenza europea, la S.C. ha stabilito che il diritto al rispetto della propria vita privata e familiare � garantito dalla Cedu, per cui, una volta accertata l'esposizione ad immissioni intollerabili, per le lesioni del diritto al riposo e alla vivibilit� della propria abitazione, pur se non accompagnate da lesioni alla salute, scatta comunque il danno morale, che pu� essere provato anche mediante presunzioni sulla base delle nozioni di comune esperienza. In tali casi, non � necessario, infatti, ha concluso la Cassazione, che risulti integrato un danno biologico, giacch� �la lesione del diritto al normale svolgimento della vita familiare all'interno della propria casa di abitazione e del diritto alla libera e piena esplicazione delle proprie abitudini di vita quotidiane� sono gi� di per s� �pregiudizi apprezzabili in termini di danno non patrimoniale�. 


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