Data: 17/05/2002 - Autore: Roberto Cataldi
La Corte di Cassazione Sezione Lavoro, con sentenza n. 4889/02, ha affermato che per distinguere il rapporto di lavoro subordinato da quello autonomo occorre aver riguardo all'assoggettamento del lavoratore al potere direttivo, organizzativo e disciplinare del datore di lavoro e al suo inserimento nell'organizzazione aziendale, da valutarsi con riferimento alla specificità dell'incarico conferitogli e alle modalità della sua attuazione.
Altro elemento rilevante, prosegue la Suprema Corte, è la qualificazione del rapporto compiuta dalle parti al momento della stipula del contratto di lavoro. Gli altri elementi, quali la continuità della prestazione, il rispetto dell'orario, la cadenza e la misura della retribuzione assumono invece natura sussidiaria nella qualificazione del rapporto.
Per concludere, la sentenza in oggetto precisa che lo svolgimento dei controlli da parte del datore di lavoro è compatibile con entrambe le tipologie di rapporto, cosicchè ai fini della qualificazione del lavoro come subordinato occorre valutare se il controllo stesso sia finalizzato all'esercizio del potere direttivo o disciplinare.

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