Data: 10/11/2015 16:00:00 - Autore: Avv. Francesco Pandolfi

Avv. Francesco Pandolfi - Si tratta di un compenso economico creato dal legislatore del 1937 da assegnare ai dipendenti dello Stato, appartenenti alle Forze dell'Ordine e Militari, per incentivare e tutelare la natalit�.

Ora, se si passa in rassegna la nutrita giurisprudenza amministrativa in materia di benefici demografici riconoscibili al personale militare, ci si accorge che nell'arco di diversi anni i Magistrati hanno emesso pronunce con interpretazioni della norma diametralmente opposte.

Il tutto con grave danno degli aventi diritto.

In estrema sintesi, abbiamo sentenze che riconoscono i benefici demografici al personale militare non dirigente, altre che lo negano, il tutto in un rimpallo continuo tra Tar e e Consiglio di Stato .... come purtroppo spesso siamo abituati ad osservare in Italia anche su altre questioni (... si vedano, a puro titolo di esempio, le incomprensibili oscillazioni sui benefici combattentistici ....).

Ad ogni modo, prendiamo spunto dal Tar Sardegna, il quale nel 2015 si orienta negativamente sulla questione: la pronuncia consegue alla domanda di alcuni finanzieri che rivendicano il diritto a percepire i benefici demografici del 2,5% di scatto di stipendio per il sostentamento dei figli.

Il loro ricorso viene respinto con argomenti tecnici attinenti alla dubbia applicabilit� dell'art. 22 R.D.L. n. 2/37 convertito in L. n. 1/39, inoltre richiamando l'attenzione sul fatto che il sistema retributivo del personale militare � stato nel tempo profondamente modificato (progressione retributiva per classi e scatti sostituita dalla retribuzione individuale di anzianit�), infine con la conferma che la dirigenza militare pu� beneficiare del diverso trattamento economico siccome si tratta di una "carriera a se'".

Ora, sar� pure cos�, ma il dato che rimane incomprensibile � questo: perch� un semplice cambiamento del sistema di calcolo della retribuzione deve avere necessariamente ripercussioni sulla negazione del beneficio in parola, quando questo viene in realt� accordato al personale dirigente?

Eppure i figli li possono avere tutti, personale dirigente e non dirigente: perch� la legge non dovrebbe presidiare in modo equo e paritario questa elementare verit�?

Riflettendo su questo tema, penso alle norme di principio dell'Ordinamento dell'Unione europea sul divieto di discriminazione, scolpite nella Convenzione europea per la salvaguardia dei Diritti dell'Uomo e delle Libert� Fondamentali.

Cosa fare?

Semplicemente insistere con coraggio nella domanda, a costo di portarla avanti le pi� Alte Sedi di Giustizia, al solo scopo di far valere non solo un diritto, ma pi� ampiamente per rivendicare equit�, uguaglianza e giustizia.

Per contattare l'avv. Francesco Pandolfi

3286090590 francesco.pandolfi66@gmail.com

blog: www.pandolfistudiolegale.it



Tutte le notizie