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Data: 26/10/2015 19:00:00 - Autore: Marina Crisafi di Marina Crisafi - Ha spaccato l'Italia in due la vicenda del pensionato di Vaprio d'Adda, in provincia di Milano, indagato per omicidio volontario per aver ucciso nei giorni scorsi un giovane straniero disarmato sorpreso nella notte in casa propria. Da una parte c'è chi esprime piena solidarietà al "pensionato-pistolero", difendendo una condotta mossa anche dai diversi furti subiti in pochi mesi e si schiera in massa a favore della legittima difesa. Dall'altra c'è chi ha paura che la detenzione delle armi in casa e il conseguente facilitato utilizzo possa degenerare in un vero e proprio Far West, come negli Stati Uniti, culminando, in vicende come questa, nell'uccisione di un uomo disarmato. Il caso, com'è ovvio, ha riacceso le polemiche su una querelle mai sopita. Ma non è né il primo né l'ultimo nella storia del Bel Paese. Basta pensare, senza andare troppo indietro nel tempo, alla vicenda dell'ex “rottamaio” di Arsiero, Ermes Mattielli, condannato a 5 anni e 4 mesi di carcere e a un risarcimento di 135mila euro per avere sparato (senza, però, ucciderli!) a due nomadi disarmati che si erano introdotti per rubare nel suo deposito di ferro vecchio. O, ancora, a quella dell'ex parà tabaccaio di Civè di Corezzola, Franco Birolo, per il quale il pm ha chiesto l'assoluzione dall'accusa di omicidio per aver fatto fuoco contro uno dei ladri intenti a rubare nella sua tabaccheria. Certamente, i fatti di questi giorni non hanno fatto altro che “surriscaldare” un clima già caldo su un tema che ha sempre trovato in disaccordo l'opinione pubblica e la politica su un quesito complesso e delicato: fin dove può spingersi la legittima difesa? Può essere considerato soltanto eccesso colposo sparare e uccidere un uomo disarmato? Le voci si levano contrastanti e la stessa politica si spacca in due, con il centrodestra, Lega in primis, schierato in favore di una revisione e di un ampliamento delle ipotesi di legittima difesa che va garantita sempre e comunque e il centrosinistra che invece sostiene che le leggi sulla legittima difesa sono equilibrate e che andrebbero piuttosto aumentati i controlli notturni, soprattutto nelle zone isolate, oltre a ridurre le armi in circolazione per garantire la sicurezza di tutti. Se vuoi sapere quale è l'attuale disciplina normativa vai alla guida legale sulla legittima difesa.
Ricordiamo peraltro ai lettori che l'attuale formulazione dell'art.52 del codice penale prevede tra le altre cose che:
Nei casi previsti dall'articolo 614, primo e secondo comma (ossia nelle ipotesi di violazione di domicilio [ndr]), sussiste il rapporto di proporzione di cui al primo comma del presente articolo se taluno legittimamente presente in uno dei luoghi ivi indicati usa un'arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere: a) la propria o la altrui incolumità; b) i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo d'aggressione. Ma ora vogliamo conoscere la tua opinione. Ritieni necessaria una modifica al codice penale per ampliare ulteriormente i confini della legittima difesa? A tuo giudizio dovrebbe essere considerata sempre legittima difesa sparare a un presunto ladro anche se disarmato? Rispondi al sondaggio qui sotto e, se vuoi dire la tua, lascia un commento nell'apposito form Vota il sondaggio adesso! |
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