Data: 28/10/2015 10:00:00 - Autore: Marina Crisafi

di Marina Crisafi - Addio ai sovrapprezzi per telefonare, inviare sms e usare internet all'estero. Dal 2017 chi viaggia all'interno degli Stati membri, in Svizzera, Norvegia e Islanda pagherà le stesse tariffe pagate nel proprio paese.

Questo “dono” inaspettato arriva dall'Unione europea grazie all'approvazione da parte del Parlamento Ue del regolamento “Telecom Single Market”.

In cantiere dal 2013, il regolamento prevede, di fatto, la definitiva cancellazione del c.d. “roaming”, in base al quale al di fuori dei confini del proprio Stato gli utenti telefonici sono costretti a pagare esosi sovrapprezzi per poter usare il proprio smartphone (per chiamate, sms e internet), salvo sottoscrivere offerte ad hoc.

Un regalo inaspettato dunque ma molto gradito, visto che secondo un'indagine della Commissione Europea del 2014, il roaming rappresenta un ostacolo all'uso del telefono per il 94% degli europei. Per fortuna, presto, non sarà più così e viaggiare e comunicare in tutta Europa, per turisti e imprenditori, sarà più facile ed economico.

Tuttavia, la cancellazione avverrà a partire dal giugno del 2017, mentre già dal 30 aprile del prossimo anno il regolamento prevede una tappa intermedia: da questa data, infatti, si potrà usufruire di un primo taglio sulle tariffe, pagando al massimo 5 centesimi in più per comunicare da uno Stato membro all'altro e per usare internet (per ogni megabyte di dati scaricati) e max 2 centesimi per gli sms.

Ma il nuovo pacchetto di riforme non è tutto rose e fiori. Vi si annida anche qualche sorpresa negativa.

Il Telecom Single Market, infatti, oltre ad abolire il roaming avrebbe dovuto garantire la c.d. “neutralità” della rete europea, escludendo a priori la possibilità per i provider di discriminare il traffico su internet. Questo, però, a detta degli esperti, è garantito solo sulla carta, mentre in realtà le compagnie telefoniche avranno ampio margine di manovra sul traffico e sui servizi, potendo decidere di creare vere e proprie corsie preferenziali per alcuni dati rallentando invece gli altri.


Tutte le notizie