Data: 02/11/2015 20:30:00 - Autore: Valeria Zeppilli

di Valeria Zeppilli – La materia dei tamponamenti genera spesso acerrime discussioni all'interno delle aule di giustizia. Se la regola generale è che chi tampona paga, talvolta le situazioni del caso concreto spingono gli automobilisti a tentare strade per non pagare ma, anzi, essere risarciti qualora siano stati loro a urtare il veicolo che li precede.

Non ce l'ha fatta un conducente umbro, che aveva subito ben ventottomila euro di danni per aver tamponato altri veicoli che lo precedevano.

Le aspettative risarcitorie dell'automobilista derivavano dal fatto che, più precisamente, le auto tamponate erano ferme dietro una curva a causa di un incidente stradale.

Per l'uomo, la ragione dello scontro sarebbe stata quindi da ascriversi esclusivamente alla mancata segnalazione dell'incidente e al mancato sgombero della carreggiata.

Ma il Tribunale di Perugia (sentenza n. 803/2015) non ci sta: quello con il quale si è trovato a confrontarsi il tamponante non è un evento imprevedibile, ma una situazione di pericolo manifesta.

In sostanza, trovare veicoli fermi a causa di una collisione dietro una curva rientra tra le naturali possibilità di previsione, alle quali è necessario ispirare il proprio comportamento alla guida.

Del resto, ormai costante è l'orientamento giurisprudenziale, al quale si è rifatto il giudice perugino e in base al quale, in caso di tamponamento contro auto ferme, la responsabilità è sempre dell'ultimo veicolo.

Oltretutto, il ricorrente, nel caso di specie, procedeva a una velocità decisamente non adeguata alle caratteristiche e allo stato dei luoghi, che non gli permetteva di mantenere il controllo del veicolo.

Insomma, solo con idonea dimostrazione che il tamponamento non sia avvenuto per inosservanza della distanza di sicurezza ma per cause non imputabili al tamponatore, sarà possibile superare la presunzione di responsabilità di quest'ultimo.

In assenza, come nel caso concreto, chi urta paga!


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