Data: 16/11/2015 21:40:00 - Autore: Valeria Zeppilli

di Valeria Zeppilli � L'affido condiviso, bench� preferibile per i minori (e anche per i genitori), non deve comunque essere gestito in maniera tale da compromettere gli interessi dei pi� piccoli.

A tal proposito, particolarmente interessante � un'ordinanza emessa dal Tribunale di Perugia in data 6 luglio 2015 (qui sotto allegata).

In essa, infatti, si � chiarito come l'eccessivo frazionamento della permanenza del figlio presso l'uno o l'altro genitore non risponda agli interessi del minore ma, costringendo il bambino a continui spostamenti, imponga a quest'ultimo un'organizzazione delle incombenze quotidiane che pu� risultargli troppo gravosa.

Ci� soprattutto nel delicato momento in cui il egli inizia la sua vita scolastica.

Cos�, se di certo vanno garantite le occasioni di frequentazione sia con la mamma che con il pap�, non bisogna mai perdere di vista la necessit� di tutelare le esigenze del bambino.

Oltretutto, nel caso sottoposto all'attenzione del giudice umbro, i rapporti tra i genitori erano caratterizzati da un'elevata dose di conflittualit�, tale da rendere consigliabile, per tutelare la serenit� del minore, contenere le occasioni di incontro tra i due.

Del resto, una collocazione troppo frazionata del figlio non farebbe altro che occasionare nuovi e ulteriori contrasti tra gli ex coniugi.

Insomma, nonostante l'affido condiviso, � fondamentale (e imposto dal giudice) che il minore non "rimbalzi" dall'uno all'altro genitore, ma che la sua collocazione sia gestita nel modo migliore a garantirne il pi� possibile la tranquillit�.


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