Data: 28/11/2015 16:30:00 - Autore: Marina Crisafi

di Marina Crisafi - Dal 1° gennaio 2016, gli importi spettanti agli avvocati, tra spese diritti e onorari, per il gratuito patrocinio potranno essere immediatamente scalati dalle tasse dovute allo Stato. La novità è frutto di un emendamento alla legge di Stabilità, approvato in sede consultiva dalla commissione giustizia della Camera, al fine di ridurre i tempi di attesa, notoriamente lunghi, per ottenere la liquidazione dei compensi spettanti da parte dello Stato e rendere più appetibile il ricorso all'istituto per i legali.

Così, anziché attendere una liquidazione che spesso tarda ad arrivare, gli avvocati potranno chiedere di compensare gli importi vantati con ogni tipologia di imposta e tassa, compresa l'Iva dovuta all'erario, entro ovviamente il limite dell'ammontare del credito spettante, aumentato dell'Iva e del contributo per la cassa previdenza.

Il vantaggio, secondo l'Oua che ha promosso l'emendamento, per i professionisti forensi è duplice: maggiore certezza dei tempi di recupero degli importi da parte dello Stato e al contempo minore onerosità per i dovuti esborsi tributari oggi sempre più gravosi.

L'avvocato, in sostanza, potrà sopperire al mancato recupero di tutte le parcelle per l'attività di patrocinio gratuito, alleggerendo il peso fiscale. La misura però non è a costo zero. Occorre infatti un budget di 10 milioni di euro all'anno e quindi si dovrà vedere cosa ne pensa la commissione bilancio, cui il testo è sottoposto per l'esame.

Tra gli altri emendamenti alla manovra finanziaria che interessano direttamente il mondo forense figura l'estensione degli incentivi fiscali (il famoso bonus di 250 euro per pagare l'avvocato o l'arbitro) per chi esperirà con successo la procedura di negoziazione assistita o l'arbitrato, anche per il 2016.

Prevista inoltre la partecipazione del presidente del consiglio dell'ordine all'interno dei vari consigli giudiziari territoriali, con diritto di voto, e la possibilità per gli uffici giudiziari di siglare convenzioni con i Coa, per destinare avvocati alle procedure di liquidazione dei patrocini gratuiti.

Infine, last but not least, confermato il via libera all'accesso agli avvocati (e ai professionisti in genere) ai fondi strutturali stanziati dall'Europa (leggi: "Fondi Ue, anche avvocati e studi avranno diritto ai soldi dell'Europa"). 

Per diventare operative tutte le misure accolte dovranno passare prima al vaglio della commissione bilancio di Montecitorio per poi superare lo scoglio dell'aula.


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