Data: 24/12/2015 15:30:00 - Autore: Valeria Zeppilli
di Valeria Zeppilli - Se un bar affollato e aperto sino a tarda notte, sette giorni su sette, disturba la quiete e il riposo notturno dei vicini, è legittimo il provvedimento con il quale il primo cittadino del Comune ove questo si trova ne dispone la chiusura anticipata.

Ad averlo stabilito è stato, recentemente, il T.A.R. di Bolzano, con la sentenza numero 193 del 2015.

Si tratta di una pronuncia indubbiamente rilevante, in quanto tocca una tematica molto discussa all'interno delle città e problematiche sempre più diffuse.

Per il giudice amministrativo non rileva che, con la chiusura, i profitti del gestore del bar siano intaccati: la pubblica quiete deve essere preservata.

Nel caso di specie, infatti, il locale restava aperto sino alle prime ore del mattino, diffondeva musica ad alto volume (peraltro lasciando porte e finestre spalancate) ed era pieno di avventori che schiamazzavano continuamente.

Questi ultimi, peraltro, rimanevano in prossimità del bar anche oltre l'orario di chiusura tanto da costringere più volte i vicini a chiamare i carabinieri o la polizia per tentare di riposare.

Dinanzi a questa situazione, per il T.A.R. trentino il sacrificio imposto al gestore del bar è indispensabile per tutelare interessi più importanti di quelli strettamente economici: la salute e la sicurezza delle persone.

Niente da fare quindi per il locale: serrande abbassate alle 22:00!


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