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Data: 02/01/2016 19:00:00 - Autore: Valeria Zeppilli di Valeria Zeppilli – L'anno appena iniziato sarà davvero ricco di novità per gli avvocati. Sull'onda delle numerose riforme che, in generale, stanno interessando in questo periodo il nostro Paese, i professionisti del diritto non andranno esenti da innovazioni che li interesseranno da molto vicino. Si conferma, insomma, un trend che sta caratterizzando l'attività legale da diverso tempo. Ecco, in pillole, le principali novità per la professione forense: I fondi UELa prima interessante novità, introdotta dalla recente legge di stabilità, è l'equiparazione dei professionisti alle piccole e medie imprese ai fini dell'accesso ai finanziamenti europei. Anche gli avvocati, insomma, potranno chiedere all'Unione Europea di accedere ai piani POR e PON e, quindi, ai finanziamenti stanziati dal Fondo sociale europeo e dal Fondo europeo di sviluppo economico. La compensazione dei creditiUn'ulteriore novità degna di nota è la possibilità per i legali, a partire dal 2016, di utilizzare i crediti vantati verso l'erario per prestazioni rese in regime di gratuito patrocinio per compensare, anche parzialmente, le somme dovute a titolo di contributi previdenziali, tasse e imposte. PagamentiIn forza delle previsioni della nuova legge di stabilità, inoltre, gli avvocati (così come gli altri professionisti) sono ora tenuti a dotarsi di POS al fine di permettere ai propri clienti di pagare in maniera elettronica qualsiasi importo. Si tratta, in realtà, di un obbligo che già era esistente, ma che ora è stato reso più stringente. Ciò attraverso l'abolizione del limite minimo di trenta euro (sotto al quale i professionisti non erano tenuti ad accettare pagamenti elettronici) e l'incarico al ministero dell'economia e delle finanze, di concerto con quello dello sviluppo economico, sentita la banca d'Italia, di definire i termini, le modalità e gli importi delle sanzioni per il mancato adeguamento. Le specializzazioniSebbene al momento la questione sia incagliata dinanzi al TAR del Lazio, in teoria da quest'anno dovremo assistere anche all'attuazione del regolamento sulle specializzazioni degli avvocati. Si tratta, in particolare, della possibilità, per i legali che lo desiderino, di ottenere la qualifica di specialisti in una o più materie determinate. Il regolamento, tuttavia, ha destato non poche perplessità che lo hanno fatto finire dinanzi al tribunale amministrativo del Lazio. Bisognerà quindi attendere l'udienza di discussione fissata per il prossimo 9 marzo, per capire che fine farà la disciplina in materia di specializzazioni. L'abilitazione forenseCambiamenti non ancora avvenuti, ma apparentemente in dirittura d'arrivo, dovrebbero riguardare, invece, le regole relative all'esame per l'abilitazione all'esercizio della professione forense. È infatti in corso di approvazione il regolamento sulla nuova abilitazione,che sarà improntata alla massima trasparenza, ma anche a una lotta "spietata" contro la copiatura. Insomma: ad attendere gli aspiranti avvocati, presumibilmente dall'esame 2017, prove ancora più rigide. Il praticantato e la "paga" fissaMa le novità attese dai futuri avvocati non finiscono qui. Oltre alle nuove regole sul praticantato, ormai in corso di definizione (leggi: "Aspiranti avvocati: via libera dalle commissioni alla nuova pratica forense. Ecco le novità"), dita incrociate anche per un disegno di legge in base al quale i titolari degli studi professionali diverrebbero obbligati a corrispondere ai propri praticanti e collaboratori uno stipendio fisso minimo mensile. Il regolamento per l'esercizio della professione forenseIn dirittura di arrivo, e di sicuro approdo entro i primi mesi del 2016, è, inoltre, il nuovo regolamento sull'esercizio della professione forense. Con esso, verranno fissati i requisiti necessari per rimanere iscritti all'albo. Secondo il testo in attesa solo della elaborazione definitiva, per continuare ad esercitare la professione, gli avvocati dovranno essere titolari di partita Iva attiva o essere parte di una società o associazione professionale che ne sia titolare, avere l'uso di locali e di almeno un'utenza telefonica, trattare almeno cinque affari l'anno, disporre di un indirizzo pec, essere in regola con l'aggiornamento professionale e essere coperti da una polizza assicurativa per la responsabilità professionale. Polizza contro i clienti morosiA gennaio, poi, sarà presentato al Governo il ddl sul lavoro autonomo. Il testo contiene un'ampia serie di rilevanti proposte, tra le quali una in particolare merita particolare attenzione: la possibilità per gli avvocati (professionisti e lavoratori autonomi in genere) di stipulare una polizza crediti per tutelarsi rispetto al ritardo nei pagamenti delle fatture da parte dei clienti. Preventivo obbligatorio e società tra avvocatiUn'ultima rilevante novità attesa è quella che ha ad oggetto il completamento dell'iter del c.d. "Ddl concorrenza". Anche tale disegno di legge, infatti, dovrebbe contenere norme che incideranno sull'esercizio della professione forense. Innanzitutto è in arrivo l'obbligo di rendere edotto il cliente circa la complessità dell'incarico e di indicargli, in forma scritta (e non solo su sua richiesta), la prevedibile misura del costo della prestazione, distinguendo tra oneri, spese e compensi. Inoltre, con riferimento alle società tra avvocati, dovrebbe essere limitato il ruolo dei soci di capitale: affinché la società possa essere iscritta all'albo, infatti, sembrerebbe essere necessario che i soci professionisti rappresentino almeno i due terzi del capitale sociale e i due terzi dei diritti di voto. |
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