Data: 13/01/2016 07:00:00 - Autore: Valeria Zeppilli
di Valeria Zeppilli – Da troppo tempo ormai si è in attesa che, in materia di Tari (ovverosia di tassa sui rifiuti), venga emanato il regolamento unico che renda la tariffa omogenea sul territorio nazionale, previsto già per il luglio del 2014 (dalla legge n. 147/2013, comma 667). 
La conseguenza del ritardo è che oggi l'ammontare di tale tariffa, in perdurante assenza delle linee guida, varia notevolmente da comune a comune, con differenze anche di qualche centinaia di euro, ed è determinata sulla base di criteri né equi né oggettivi

Del resto i vari enti, non vincolati da indicazioni precise, si sono sentiti pienamente legittimati a utilizzare dei sistemi di misurazione della tariffa del tutto discrezionali

Oggi, finalmente, dopo due anni e mezzo, la bozza di regolamento c'è, l'ha messa a punto il ministero dell'Ambiente e l'attesa sembra volgere al termine. 

Se le cose resteranno così come si presentano nella bozza, i criteri di tariffazione andranno determinati tenendo conto innanzitutto della grandezza dell'immobile, non più vincolata a classi di superficie. 

Si terrà conto, poi, dell'effettiva produzione di rifiuti indifferenziati, da misurarsi con pesatura o collegando i volumi ai chilogrammi di rifiuti prodotti, ovverosia con il sistema dello svuotamento cd. "vuoto per pieno".

Lo scopo del ministero dell'ambiente è evidentemente anche quello di favorire la raccolta differenziata

Nulla, insomma, impedirà più l'unitarietà della tariffa su tutto il territorio nazionale, mettendo ordine nella confusione (applicativa) attuale.


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