Data: 16/01/2016 19:00:00 - Autore: Marina Crisafi

di Marina Crisafi - La polizza crediti che tuteli avvocati e professionisti dai clienti che non pagano � arrivata all'esame del Parlamento. La misura � contenuta, infatti, nel c.d. Jobs Act degli autonomi che da disegno di legge governativo, pronto per arrivare entro fine mese sul tavolo dell'esecutivo, si � trasformato in una proposta di legge incardinata in questi giorni presso le commissioni lavoro e attivit� produttive della Camera (a.c. 3364 qui sotto allegata).

Diversamente da quanto previsto nel testo originario, non sono pi� contemplate le disposizioni sul "lavoro agile", ma, per il resto, � stato mantenuto l'impianto iniziale con misure diverse destinate ad estendere le tutele spettanti ai lavoratori autonomi e a dettare una disciplina specifica per il settore.

A tal fine, tra i 14 articoli che compongono il collegato nelle mani del parlamento, si d� spazio a interventi per la tutela della salute e della genitorialit� (come la sospensione del versamento dei contributi previdenziali durante le malattie gravi; l'indennit� di maternit� erogabile anche senza astenersi dal lavoro; ecc.), alla deducibilit� del 100% delle spese sostenute per la formazione e l'aggiornamento, al fine di migliorare le competenze dei lavoratori senza intaccare i redditi, alla possibilit� per autonomi e professionisti di accedere ai bandi pubblici indetti dalle amministrazioni senza dover essere iscritti alla Camera di Commercio o essere parte di una societ�, all'abbassamento dell'aliquota contributiva Inps per gli iscritti alla gestione separata, all'istituzione di uno sportello per autonomi sul mercato del lavoro (leggi: "Avvocati e professionisti: cosa prevede lo statuto del lavoro autonomo").

Quanto alla copertura assicurativa, la proposta apre alla possibilit� di sottoscrivere una polizza per garantirsi dall'insolvenza dei clienti, con la facolt� di portare i premi in detrazione e ammortizzare i costi della stessa, incentivandone cos� l'accesso anche ai professionisti alle prime armi.

In particolare, ai fini della tutela contro i ritardi nel pagamento, il testo mira ad estendere anche alle transazioni commerciali tra imprese e lavoratori autonomi o tra lavoratori autonomi, le disposizioni del d.lgs. n. 231/2002 (recante attuazione della direttiva 2000/35/CE relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali), con il fine, si legge nella relazione alla pdl "di rispondere alle criticit� emerse con particolare evidenza, per effetto della crisi economica, nei confronti dei soggetti pi� deboli sul piano finanziario e amministrativo".

Previsto anche un giro di vite alle clausole vessatorie a danni dei professionisti, come ad esempio, la rescissione unilaterale e senza preavviso dai contratti e i patti che dispongono termini di pagamento superiori a 60 giorni da parte dei committenti.

Un percorso "ambizioso", in definitiva, quello che la proposta si appresta a intraprendere in Parlamento, ma con tempi per nulla certi.


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