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Data: 29/02/2016 21:27:00 - Autore: Redazione di Redazione - "Agenzia delle entrate: la storia continua". Con le "Posizioni Organizzative Speciali e con le Posizioni Organizzative a Tempo di cui all'acronimo POS-POT - il fisco - persevera nelle nomine con la stessa metodologia degli incarichi dirigenziali fortemente censurati prima dalla Giustizia Amministrativa e successivamente dalla Corte Costituzionale". A denunciarlo è un comunicato stampa diffuso dalla Dirstat, il sindacato dei dirigenti e direttivi della P.A., a firma del vicesegretario generale, dott. Pietro Paolo Boiano. Il caso segnalato come "emblematico" dal sindacato è quello "dell'Ing. Andrea Vaccaro" funzionario della carriera direttiva "in servizio presso la Direzione provinciale di Siracusa dell'Agenzia delle Entrate, idoneo nell'ultimo concorso per dirigenti effettuato dal Ministero delle Finanze, per circa venti anni, funzionario vicario e reggente dell'ufficio in caso di assenza o legittimo impedimento dei dirigenti che si sono succeduti nel corso degli anni". La Dirstat tempestivamente segnalò al direttore dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, il caso particolarmente anomalo allo scopo di evitare ulteriore contenzioso. "A seguito dell'interpello per l'assegnazione della delega di funzione (POT) - si legge nel comunicato - il dirigente individuò nell'ing. Vaccaro l'unico candidato idoneo sulla base dei curriculum presentati dai diversi candidati. Nel mese di dicembre 2015, l'ing. Vaccaro effettuò il colloquio di approfondimento delle motivazioni e delle caratteristiche attitudinali". Tuttavia, prosegue Boiano nella nota sindacale "non gli venne assegnata la delega di funzione e si aprì un interpello su base regionale. A seguito della nomina di un nuovo direttore a interim e della nuova riorganizzazione dell'Ufficio, si sospese l'interpello regionale e si riaprì l'interpello provinciale. Sulla base dei curriculum presentati, il nuovo Direttore provinciale, individuò sempre nell'ing. Vaccaro l'unico candidato idoneo e lo convocò per il colloquio fissato l'8/2/2016". Anche questa volta, spiega il vicesegretario, "dopo il colloquio non gli viene assegnata la POT. Si riapre quindi l'interpello regionale e - pochi giorni fa - il 18/2/2016, la POT è assegnata a un funzionario decaduto dall'incarico dirigenziale a seguito della sentenza n° 37/2015 della Corte Costituzionale". A questo punto, chiosa Boiano, "è stato già contattato lo studio legale per impugnare la procedura posta in essere". |
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