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Data: 04/03/2016 17:00:00 - Autore: Lucia Izzo di Lucia Izzo - Le recenti operazioni parlamentari riguardanti le unioni civili hanno assorbito l'attenzione pubblica, ma non si tratta dell'unica battaglia sui diritti che si sta combattendo in queste ore. Da ieri (3 marzo 2016) è iniziato, infatti, il lavoro non semplice delle Commissioni Riunite Giustizia e Affari Sociali, deputate ad esaminare le proposte di legge in materia di eutanasia e fine vita. Sono molteplici le istanze riguardanti la "morte dolce" giunte sulla scrivania della Camera, tra queste l'iniziativa popolare (qui sotto allegata), promossa dall'associazione Luca Coscioni, ed altre di iniziativa parlamentare avanzate dai deputati SI-SEL e PD, sostanzialmente analoghe (l'ultima risalente al 19 marzo 2015 è qui sotto allegata). "È ormai necessario" scrivono i parlamentari "avviare, in Parlamento e nel Paese, un serio confronto, privo di pregiudizi ideologici, su un tema tanto delicato, qual è quello relativo all'affermazione del diritto a una morte dignitosa, cioè del diritto di ciascun individuo di scegliere le modalità di interruzione della propria vita nel caso di patologie non curabili e in fase terminale". Le proposte valorizzano l'autodeterminazione del paziente, maggiorenne e capace di intendere e di volere, circa il legittimo rifiuto dell'inizio o della prosecuzione di trattamenti sanitari, nonché ogni tipo di trattamento di sostegno vitale o di terapia nutrizionale. La richiesta dovrà essere personale, non coartata e preceduta da idonea informazione. Decisione che potrà, secondo le proposte, anche essere presa in anticipo e per iscritto, con dichiarazione autenticata nella quale esprimere la volontà che venga praticata l'eutanasia laddove intervengano nella persona determinate condizioni patologiche. A ciò si aggiunge la richiesta di non punibilità del medico o del personale curante che pratica l'eutanasia o rispetta la volontà manifestata dai pazienti e, viceversa, secondo la proposta popolare, di condannare il personale medico e sanitario che non rispetta la volontà manifestata, in aggiunta ad ogni altra conseguenza penale o civile ravvisabile nei fatti, al risarcimento del danno, morale e materiale, provocato dal suo comportamento. Si tratta di un iter indubbiamente difficile e tortuoso, con una stima della tempistica attualmente indefinibile, che prende il via dall'analisi delle Commissioni delegate, le quali dovranno procedere ad analizzare le proposte e ad approntare un disegno di legge da sottoporre all'attenzione di Camera prima e Senato poi. Per Daniele Farina (Sinistra Italiana): "È maturo il tempo che il Parlamento vari un provvedimento in materia di eutanasia che colmi un vuoto riempito da associazioni e cittadini, in singola e a volte disperata battaglia". Si tratta, prosegue Farina, di "un passaggio storico" oltre trent'anni dopo la proposta di legge Fortuna. Tuttavia, la proposta "di sicuro non sarà esaminata questo mese", come chiarisce la presidente della commissione Giustizia Donatella Ferranti. Al fine di approntare un idoneo timing per i lavori bisognerà comunque "attendere il calendario trimestrale dell'Aula".
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