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Data: 11/03/2016 21:30:00 - Autore: Marina Crisafi di Marina Crisafi – Un ampliamento dei casi in cui il giudice di pace può decidere secondo equità e delle competenze sia in materia civile che penale. Ma anche razionalizzazione del personale, con l'inserimento nell'ufficio del giudice di pace anche dei Got (giudici onorari di tribunale) e dei vice procuratori onorari. E ancora ridefinizione delle indennità e della permanenza in servizio. Sono questi i punti salienti della riforma sulla magistratura onoraria approvata ieri dal Senato con 127 sì, 46 no e 31 astenuti e che ora passa alla Camera per l'esame definitivo. Una riforma che, come puntualizzato dal relatore Giuseppe Luigi Cucca (Pd) si muove nel segno di una conferma del carattere onorario e non esclusivo di tale branca della magistratura, visto che, ad oggi "non è possibile un'assimilazione della magistratura onoraria a quella togata". Ecco le principali novità:
Le competenze civiliIl testo del disegno di legge prevede una notevole estensione delle competenze dei magistrati onorari sia sul versante civile che penale. Sotto il primo profilo, viene attribuita una competenza pressoché esclusiva nelle controversie condominiali. Viene inoltre innalzata da 5mila a 30mila euro la competenza sulle controversie relative a beni mobili e da 30mila a 50mila euro quella sulle cause per il risarcimento dei danni da circolazione dei veicoli (anche barche), oltre ad elevare il limite (da 1.100 a 2.500 euro) in cui il giudice di pace può decidere secondo equità. Estensione anche delle decisioni sulla volontaria giurisdizione, per i casi di minore complessità, sulle successioni e comunioni. Ai gdp, infine, verranno affidati anche i procedimenti espropriativi mobiliari presso il debitore e di espropriazione di cose del debitore in possesso di terzi, ma soltanto seguendo le direttive di un giudice togato su indicazione del presidente del tribunale.
Le competenze penaliQuanto all'ambito penale, l'allargamento delle competenze, frutto dell'approvazione di un emendamento da parte di palazzo Madama, prevede che i magistrati onorari giudichino sui reati di minacce, di furto (a querela di parte), di rifiuto a prestare le proprie generalità oltre ad una serie di infrazioni relative alla disciplina delle autorizzazioni dei fitofarmaci e delle sostanze additive agli alimenti.
La durata del mandatoIn ordine alla durata del mandato, uno dei punti più controversi del ddl, data anche la pluralità di proroghe nel tempo, il testo prevede un mandato "standard" di quattro anni che potrà essere rinnovato per una volta (quindi otto anni complessivamente) per i nuovi giudici, mentre per coloro che si trovano già in servizio all'entrata in vigre del decreto delegato la durata sarà di quattro quadrienni. Allo scadere dei mandati, in ogni caso, l'aver svolto funzioni di magistrato onorario (ivi compresi i Got e i Vpo) costituirà titolo preferenziale per l'accesso tramite concorso nella Pubblica Amministrazione.
La previdenzaAltro tema al centro delle discussioni è quello riguardante le coperture previdenziali dei magistrati onorari. Il testo demanda ogni soluzione ai decreti delegati, stabilendo, in ogni caso, che il regime dovrà essere compatibile con la natura onoraria dell'incarico e che non dovrà comportare oneri per la finanza pubblica, con l'eventuale acquisizione di risorse attraverso misure che vadano ad incidere sulle stesse indennità dei giudici.
Le indennitàQuanto alle indennità, infine, queste saranno suddivise in una parte fissa e in una variabile, che però non sarà più collegata al numero delle udienze svolte o a quello dei provvedimenti emessi, bensì alla media complessiva della produttività dell'ufficio.
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