Data: 14/03/2016 15:00:00 - Autore: Marina Crisafi

di Marina Crisafi - Anche l'Italia, come la Francia, avrà la sua legge contro gli sprechi alimentari e non solo. È approdata oggi infatti a Montecitorio la proposta (qui sotto allegata), sostenuta dalle associazioni del settore e presentata dalla deputata Pd Maria Chiara Gadda, avente l'obiettivo di favorire l'uso consapevole delle risorse e il riutilizzo dei prodotti ancora utilizzabili, eliminando gli ostacoli burocratici alle donazioni e alla raccolta sia di cibo che di farmaci.

Ecco le principali novità del testo che, forte di un sostegno bipartisan già manifestato in sede di esame presso le commissioni, dovrebbe essere votato celermente entro mercoledì al massimo, per passare subito all'esame del Senato:

Incentivi per le donazioni

Puntare sugli incentivi e sulla semplificazione burocratica per le donazioni di cibo rappresenta una delle principali differenze della pdl italiana rispetto alla legge di recente approvata in Francia, basata su uno schema maggiormente "punitivo".

La proposta all'esame della Camera, infatti, prevede che chiunque potrà effettuare donazioni senza la necessità di alcuna dichiarazione preventiva (a differenza di oggi) per poi stilare un consuntivo a fine mese per poter scaricare le tasse (documento di trasporto, scontrini, ecc.) garantendo così un'accelerazione dei procedimenti e al contempo la tracciabilità dei beni donati.

Scadenze dei prodotti

Altro punto che rappresenta in sostanza il principio su cui ruota l'intera pdl (ossia quello di combattere gli sprechi) è una maggiore chiarezza sulle scadenze dei prodotti alimentari. Viene ribadito, spiega la relatrice Gadda, che i prodotti con la dicitura "da consumarsi preferibilmente entro" potranno essere utilizzati "anche dopo la scadenza, sottolineando la differenza appunto fra termine minimo di conservazione e data di scadenza" così come la "bontà" di prodotti freschi anche dopo la giornata di produzione (ad es. per il pane invenduto entro le 24 ore successive alla produzione).

Distribuzione degli alimenti confiscati

Ulteriore novità del testo è la previsione della distribuzione dei beni alimentari confiscati, cosa che già avviene oggi ma soltanto a discrezione dei magistrati.

Prevista altresì la possibilità che le associazioni di volontariato si accordino con l'imprenditore agricolo per recuperare i prodotti che rimangono a terra durante la raccolta.

Verrà garantito infine alle attività commerciali e produttive uno sconto sulla tassa dei rifiuti, proporzionale agli alimenti donati.

Campagne anti-spreco

Altra battaglia della legge è quella di favorire un aumento della consapevolezza dei cittadini attraverso la diffusione di una cultura anti-spreco.

Si lavorerà quindi su tutta la filiera, assicurando anche campagne e trasmissioni ad hoc, con il coinvolgimento della Rai, sui comportamenti consapevoli.

Raccolta farmaci

Ennesima novità della legge italiana rispetto a quella dei cugini francesi è la previsione del recupero dei farmaci.

Di concerto con il ministero della Salute, verrà elevata a norma infatti la donazione dei prodotti farmaceutici non utilizzati.

I fondi

La nuova legge prevede anche lo stanziamento di importanti risorse economiche, come: l'incremento di 2 milioni di euro per il 2016 al fondo legato al Tavolo indigenti; l'introduzione di due fondi ad hoc, da 1 milione di euro ciascuno, per il triennio 2016-2018, facenti capo, rispettivamente, al ministero dell'agricoltura e dell'ambiente e destinati a finanziare progetti di ricerca nel campo del packaging intelligente anti-spreco e nella promozione delle c.d. "family bag".

Manuale associazioni e piano SprecoZero

In armonia con il dettato della nuova legge, e citato anche nel testo della pdl, si muove il "Manuale per corrette prassi operative per le organizzazioni caritative", vademecum lanciato dalla Caritas e dalla Fondazione Banco Alimentare con l'obiettivo di assicurare la sicurezza dei cibi recuperati per i poveri e di aumentare la raccolta. Ai medesimi fini risponde il "piano SprecoZero" che mira a contrastare (e a recuperare) l'eccedenza produttiva alimentare, fenomeno che oggi vale in Italia oltre 12 miliardi di euro all'anno. Ad oggi, secondo quanto dichiarato dal ministro delle politiche agricole Maurizio Martina, vengono recuperate 550mila tonnellate di cibo in eccedenza in tutta la filiera, l'obiettivo è arrivare a 1 milione entro il 2016.


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