Data: 20/03/2016 19:00:00 - Autore: Marina Crisafi

di Marina Crisafi � Ci sono voluti sei anni, rispetto alla legge che l'ha istituita (la n. 85/2009) ma ormai la banca dati nazionale del Dna � pronta per diventare operativa. Il dpr attuativo infatti, come riportato da Italiaoggi, � ormai in dirittura d'arrivo e dovrebbe ricevere il s� definitivo nel preconsiglio dei ministri di domani.

La banca dati sar� gestita dal dipartimento della pubblica sicurezza del Viminale e sar� basata su un software su due livelli: il primo, utilizzato a fini investigativi, a livello nazionale e il secondo per le collaborazioni di polizia a livello internazionale, con l'obiettivo di raccogliere i profili genetici dei condannati soprattutto per il contrasto al terrorismo.

Ad essere raccolti saranno i profili genetici di chi si trova in custodia cautelare o agli arresti domiciliari; dei detenuti e degli internati per sentenza irrevocabile per delitti non colposi; di coloro ai quali � applicata una misura alternativa al carcere (sempre per sentenza irrevocabile per delitti non colposi); di chi sconta una misura di sicurezza detentiva (in via provvisoria o definitiva); di chi � arrestato in flagranza di reato o sottoposto a fermo indiziato di delitto.

Il prelievo sar� effettuato dai campioni di mucosa orale (da agenti penitenziari addestrati ad hoc o dalle forze di polizia direttamente sulla scena del crimine), e potr� anche avvenire in modo forzoso (ma sempre nel rispetto della dignit� e della riservatezza delle persone).

Tra i reati esclusi, stando alle bozze, ci sono quelli dei c.d. colletti bianchi (fallimentari, societari, ecc.).


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