Data: 21/03/2016 18:00:00 - Autore: Valeria Zeppilli
di Valeria Zeppilli – Da quanto sembra, gli studi di settore dovrebbero diventare presto solo un ricordo per i professionisti: tra gli interventi fiscali previsti per la prossima estate, infatti, è in programma anche il loro superamento. O quanto meno un deciso "restyling", come lo ha definito il viceministro dell'Economia, Casero, durante il convegno nazionale dei Commercialisti su fisco e partecipate svoltosi a Torino la scorsa settimana.

Si conferma, insomma, la prosecuzione di un lavoro già da qualche tempo in corso (leggi: "Avvocati e professionisti: addio agli studi di settore").

Ma le richieste dei professionisti, sulle quali il Governo e l'amministrazione finanziaria stanno mostrando notevoli aperture, sono anche altre.

La sospensione feriale dei termini amministrativi nel mese di agosto, ad esempio, potrebbe essere inserita nel decreto correttivo sulle semplificazioni.

Vi è inoltre l'idea di ridurre gli adempimenti, anche al fine di minimizzare la pressione fiscale e combattere l'evasione.

Qualche spiraglio di concretizzazione lo ha guadagnato, poi, la proposta avente ad oggetto la deducibilità delle spese che i professionisti sostengono per la formazione continua: in proposito la richiesta del Parlamento, fatta ai professionisti per il tramite del presidente della commissione finanze del Senato Marino, è quella di presentare una proposta organica di discussione che permetta di avere una visione di insieme, presupposto imprescindibile per tentare di fare qualcosa in merito.

Il confronto fatto a Torino tra commercialisti, Governo e Parlamento, almeno sul piano degli intenti, sembra insomma essere stato decisamente proficuo.

Ora non resta che attendere che si passi dalle parole ai fatti.


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