Data: 21/03/2016 19:03:00 - Autore: Marina Crisafi

di Marina Crisafi - Sono già partiti i primi bandi per consentire anche ai professionisti, e non solo alle Pmi, di accedere ai fondi Ue, come previsto dalla legge di Stabilità 2016.

Dal sostegno all'attività, all'inserimento dei praticanti in studio, sino alla formazione continua e alle misure per facilitare l'accesso al credito, passando per i contributi per l'acquisto delle attrezzature tecnologiche, sono diverse le regioni che hanno messo in campo strumenti per permettere sia alle imprese che alla platea di oltre 3,2 milioni di professionisti e autonomi di accedere ai bandi per il Fse o il Fesr.

In "palio" ci sono più di 31 miliardi di risorse europee assegnate all'Italia (nell'arco di tempo 2014-2020) cui si aggiungono i circa 20 miliardi della quota di cofinanziamento nazionale.

Nello specifico, come riportato sulle colonne del Sole24Ore, le regioni pioniere, che in alcuni casi avevano aperto già ai professionisti anche prima della legge di Stabilità (per la programmazione 2007-2013) sono: Toscana, Emilia-Romagna, Puglia, Veneto e Lazio.

In Toscana e in Emilia i finanziamenti con i fondi Ue riguardano: tirocini per praticanti, interventi a sostegno della formazione continua e del coworking. In Veneto, invece, risultano aperti due bandi a sportello, destinati, rispettivamente, a migliorare la competitività di studi e Pmi e la formazione. Anche la regione Lazio si sta muovendo su questo fronte con un bando apposito che sarà aperto da aprile, mentre la Puglia punta sul micro-prestito con finanziamenti agevolati (da 5mila a 25mila euro) accessibili anche a professionisti e autonomi, singoli e associati, e con i Nidi (Nuove iniziative d'Impresa) che prevedono erogazioni a fondo perduto anche per le professioni (solo in forma associata ma senza registrazione alla Camera di Commercio).

Tra le altre Regioni, le new entry saranno Marche e Piemonte, con bandi in arrivo entro fine anno, e Lombardia che ha in cantiere due bandi destinati a favorire l'avvio di attività e l'accesso al credito per un ammontare complessivo di 58,5 milioni aperti a professionisti singoli o associati.

Ora che la macchina si è messa in moto, dunque, le sfide che si aprono sono due: la prima, riguarda la necessità di adottare una linea comune di interventi, visto che le regioni procedono con tempi differenti in base alle loro priorità; la seconda, riguarda propriamente i professionisti i quali dovranno familiarizzare con la progettazione europea, per riuscire a competere su un terreno già conosciuto alle Pmi (con le quali si confronteranno direttamente visto che non sempre ci saranno bandi dedicati), elaborando progetti meritevoli di finanziamento e potendo accedere ai fondi Ue.

Sul primo fronte, mercoledì prossimo la commissione affari europei della conferenza delle regioni si riunirà a Roma per approntare un necessario coordinamento, mentre dalla Confprofessioni, il presidente Gaetano Stella annuncia la costituzione, a breve, di un'agenzia di professionisti per l'Europa in collaborazione con l'Adepp.

Sul secondo fronte, invece, quello della formazione sull'europrogettazione, a scendere in campo per ora è la Cassa Forense, con il presidente Nunzio Luciano che annuncia l'organizzazione di corsi ad hoc per contribuire alla specializzazione e competenza specifica degli avvocati su questi temi.


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