Data: 30/03/2016 17:17:00 - Autore: Marina Crisafi

di Marina Crisafi - Il pronto soccorso cambia volto e abbandona i colori (bianco, verde, giallo e rosso) del "triage" per adottare i codici numerici, dando priorit� ai casi gravi da trattare entro 15 minuti ma limitando le attese anche negli altri casi e aprendo a una maggiore autonomia degli infermieri. Le novit� sono contenute nella revisione delle linee guida sul triage intraospedaliero che risultano ferme al 2001 e che mirano a rivoluzionare il sistema per rispondere ai "nuovi" bisogni assistenziali della popolazione e ridurre (soprattutto) i tempi infiniti delle attese nelle sale di soccorso attraverso uno "smistamento" pi� illuminato dei vari pazienti.

Si comincia, intanto, dai codici colore (assegnati in base al grado di priorit� ai pazienti che approdano negli ospedali) che non risultano oggi pi� rispondenti alle situazioni che si verificano ogni giorno e che, peggio, rischiano di sovrapporsi a quelli assegnati a specifiche categorie (come l'argento per gli anziani e il rosa per le vittime di violenza). Chi arriver� in pronto soccorso vedr� assegnarsi, dunque, un numero da 1 a 5 (dove 1 rappresenta la massima emergenza con diritto di accesso immediato alle cure e 5 le "non urgenze", corrispondenti agli attuali codici bianchi) in base al quale si valuteranno tempi e azioni da compiere, agendo, ove necessario in via prioritaria.

In base alle nuove tempistiche, infatti, le urgenze non dovranno attendere oltre i 15 minuti, i casi meno urgenti saranno trattati al massimo in una o due ore fino ad arrivare a quelli smaltibili entro le 4 ore.

Nel frattempo, chi aspetta dovr� essere "rivalutato" continuamente al fine di eventuali aggiornamenti della situazione.

Il tutto grazie anche alle maggiori competenze affidate ad infermieri esperti (a seguito di un'apposita formazione, con tutor e affiancamento) che saranno autorizzati a somministrare farmaci, cominciare una serie di trattamenti e fare prelievi.

Le linee guide appena concertate ora saranno al vaglio della direzione generale del ministero e poi dovranno incassare il via libera della conferenza Stato-regioni.


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