Data: 24/04/2016 18:30:00 - Autore: Marina Crisafi

di Marina Crisafi � 50 euro per le liti di fronte al giudice di pace, a prescindere dal valore, forbice da 75 a 200 euro per le cause fino a oltre 500mila euro o indeterminabili in primo e secondo grado, in materia civile, lavoro e amministrativa. Tetto massimo di mille euro (e minimo di 300) per le tariffe relative alle controversie innanzi alla Corte dei Conti e alla Cassazione. � questa la tabella dei compensi "da fame" che Equitalia Sud Spa propone ai propri legali e che ha portato l'ordine degli avvocati di Santa Maria Capua Vetere a denunciare la situazione al Consiglio Nazionale Forense.

Con delibera del 21 aprile scorso, firmata dal proprio presidente, Avv. Carlo Grillo, il Coa, dopo i solleciti verbali ricevuti da molti colleghi, ha invitato, infatti, il Cnf "a prendere ferma posizione per il caso specifico e per tutti gli altri casi che saranno eventualmente esaminati" sulle convenzioni capestro che la societ� di riscossione propone di sottoscrivere agli avvocati, "con tabelle compensi mortificanti per la dignit� del professionista e insufficienti a coprire le spese da anticipare".

La tabella, allegata alla delibera del Coa di S. Maria Capua Vetere, com'� ovvio, sta facendo il giro dei social network.

Sulla questione dell'equo compenso, si ricorda, il Cnf ha gi� preso posizione presentando una proposta normativa che mira a garantire compensi dignitosi agli avvocati tutelandoli nei rapporti contrattuali con i c.d. "poteri forti". Il ddl 2249 � oggi all'esame del Parlamento e potrebbe essere "imbarcato" all'interno del ddl sul lavoro autonomo per una pi� rapida approvazione (leggi: "Avvocati: equo compenso presto realt�").



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