Data: 08/05/2016 06:00:00 - Autore: Lucia Izzo
di Lucia Izzo - Il "Migration Compact" è la proposta tutta italiana presentata ai presidenti della Commissione e del Consiglio dell'Unione Europea per affrontare l'emergenza migranti non solo in Europa, dove ogni giorno giungono uomini, donne e bambine a seguito ad un massacrante "viaggio della speranza", ma negli stessi Stati africani da cui i migranti partono per fuggire a condizioni di vita terribili.

Nonostante molti Paesi dell'Unione si siano detti favorevoli alla proposta, a rallentarne l'attuazione sono gli insufficienti fondi che dovrebbero essere almeno il doppio o il triplo di quelli attualmente a disposizione dell'UE, pari a circa 7 miliardi di euro.

Dopo il no della Germania all'emissione dell'Eurobond e il diniego di una nuova accisa sul carburante, si fa sempre più concreta la possibilità di istituire un "visto" per l'ingresso nel Vecchio Continente: chiunque, per turismo o lavoro, si recherà in Europa, potrebbe essere costretto a pagare una tassa di 50 euro che andrà a finanziare il progetto Migration Compact.
Addirittura, un ulteriore esborso potrebbe gravare sui biglietti aerei, introducendo una tassa da 10 euro per ogni passeggero di un paese terzo che arriva in aereo in Europa.

Il fondo, alimentato dai viaggiatori provenienti da Pesi Terzi è stato definito "Visa Schengen", ma riguarderà soltanto chi vive fuori Europa, senza gravare sui cittadini comunitari anche se non hanno aderito al trattato sulla libera circolazione.

Se venissero adottate entrambe le misure, potrebbero arrivare nelle casse europee circa 4 miliardi di euro, fondi necessari per almeno avviare il progetto legato ai flussi migratori promosso dall'Italia per gestire l'emergenza sia in Europa (dove il nostro paese, insieme alla Grecia, si trova ad affrontare la situazione in prima linea e con i maggiori oneri) sia nei paesi da cui partono le migrazioni.

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